Benevento, Cissè è l’uomo della provvidenza
E’ il giocatore delle occasioni storiche, l’uomo della provvidenza. Quando c’è da fare un’impresa lui c’è. Eppure quella tra Karamoko Cissé e la strega è una storia tormentata. A gennaio del 2016 le strade sembravano doversi irreparabilmente dividersi. Era già sulla strada per Mantova quando il complicato affare di mercato che doveva portare il vercellese Beretta nel Sannio saltò. E lui, come trasformato da un incantesimo, cominciò a sfornare gol e prodezze, fino a quella ormai passata alla storia del 30 aprile 2016. Contro il Lecce scese in campo martoriato da problemi muscolari, ma fece in tempo a mettere al sicuro il risultato con un gol fantastico, partendo da centrocampo e chiudendo con un diagonale strepitoso. Anche la stagione di B è stata in chiaroscuro, segnata dai soliti acciacchi fisici, ma anche da serate da sballo. Come quella di Verona, sontuosa e malandrina, controversa come nelle abitudini del guineano: un gol da favola, uno ancora più bello annullato chissà perché, poi l’espulsione evitabilissima nel finale. Baroni ha studiato per lui un ruolo alla Mandzukic, esterno sinistro con licenza di convergere al centro e puntare al gol. Ci ha lavorato tanto il tecnico fiorentino, soprattutto quando la batteria di esterni si era paurosamente assottigliata. E lui senza batter ciglio s’è calato nel ruolo: «Con Ceravolo o Puscas che attaccano la profondità, io mi sacrifico per il bene della squadra. Il mister mi dà fiducia e io cerco di ripagarlo. Il nostro è un gruppo affamato di vittorie, anche se in B ci siamo appena arrivati. Insomma, vogliamo ripeterci». Una fastidiosa distrazione muscolare gli aveva fatto saltare l’ultimo mese di campionato, ma quando ha sentito odore di play off si è rimesso in riga, riprendendosi quell’appellativo di “uomo della provvidenza”. A Perugia è stato una spina costante per la difesa umbra, Baroni non ha potuto che elogiare il suo modo di interpretare la partita: «Ha tenuto sempre alta la squadra, è stato perfetto. Devo solo ringraziare lui e gli altri attaccanti che hanno fatto un lavoro pazzesco sia in fase di possesso che in quella di non possesso». Il guineano ci sarà anche contro il Carpi: Puscas è squalificato, Ceravolo non ancora al meglio. Il peso dell’attacco graverà forse quasi tutto sulle sue spalle. Ma lui non ha alcun timore e lascia su Instagram una perla di saggezza in francese: «Allons seulement ont crois en vous». Basta credere in voi stessi.
Corriere dello Sport