Il Mattino – L’anno quasi perfetto di mister Maurizio Sarri
Anno perfetto. O quasi. Il Napoli ha ridotto il distacco dalla Juve rispetto a un anno fa (quasi dimezzato: da -9 a -5), stabilendo un punteggio storico, e ha collezionato record su record. Ma sono stati dieci i punti persi contro le medio-piccole, dal pareggio a Pescara nella prima giornata a quello sul campo del Sassuolo, risultati causati da errori della difesa e da cali di tensione a cui l’eccellente Sarri non è riuscito a porre rimedio. Nelle coppe non si poteva fare molto di più, considerando la statura delle squadre che hanno eliminato gli azzurri dalla Champions (il Real) e dalla Coppa Italia (la Juve).
Il tecnico ha avuto la capacità di far fronte alla grave emergenza determinatasi in attacco dopo l’infortunio di Milik a inizio ottobre. Si è letteralmente inventato Mertens, con risultati straordinari per Dries e indiretti benefici anche per Insigne, simboli di questa straordinaria stagione. Ha potuto fare una turnazione a centrocampo, grazie alla presenza di Zielinski, Diawara e Rog, tre giocatori dal futuro assicurato. C’è stata la piena riconferma di Hamsik come regista offensivo e leader degli azzurri; Callejon è emerso, dopo un inevitabile affaticamento dovuto al continuo impiego, nel momento cruciale della stagione. Purtroppo la squadra ha patito una fase difensiva non sempre impeccabile, anche perché Reina non è stato muro invalicabile. Ma nei momenti di appannamento di Pepe il tecnico ha fatto una scelta e gli ha dato fiducia, non tentando né con Rafael né con Sepe. Non è casuale che De Laurentiis si sia mosso per trovare un’alternativa allo spagnolo, anzi un sostituto. Le stagioni di Sarri sono il preludio a quello che potrebbe avvenire nel prossimo campionato. Non sono cominciati in anticipo i discorsi sullo scudetto per coprire il piazzamento di quest’anno perché il terzo posto, a 86 punti, è un eccellente risultato. No. La realtà è che il gruppo Napoli – dal presidente ai giocatori, ovviamente col supporto dei tifosi – crede fortemente nella chance scudetto. Dopo sei consecutivi successi potrebbe essersi chiuso il ciclo della Juve e aprirsi quello del Napoli. Sarebbe ora.