Diritti tv, la Lega anticipa la Champions

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Una corsa contro il tempo per anticipare l’Uefa. Così la Lega Serie A e l’advisor Infont hanno impresso un’accelerata al processo di vendita dei diritti tv del campionato per il triennio 2018-21: ieri l’assemblea, la prima sotto la reggenza del commissario Tavecchio, ha approvato il confezionamento dei pacchetti per le dirette a pagamento sul territorio nazionale, che verranno pubblicati oggi; gli operatori avranno tempo per formulare le offerte fino al 10 giugno, cioè due giorni prima dell’apertura delle buste per i diritti tv della Champions League. È stato Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront Italy, a spiegare le ragioni della svolta: «Non è una gara con l’Uefa ma è evidente che arrivare sul mercato prima obbliga gli operatori a compiere delle scelte in termini di investimenti partendo dal prodotto più importante, che non può che essere la Serie A».

Questa compressione dei tempi, tuttavia, non è piaciuta a un certo numero di società, tanto che sono state necessarie quattro votazioni (allargate alle neopromosse) e, alla fine, la delibera è passata con 13 voti a favore e 9 astensioni, tra cui quelle pesanti di Juve, Roma e Napoli, oltre a Bologna, Chievo, Cagliari, Sassuolo, Spal e Torino. Per diversi mesi, nelle innumerevoli riunioni in commissione, si è ragionato su una discontinuità con il passato, cioè su una vendita per prodotto e non per piattaforma privilegiando le esclusive e adeguandosi, così, ai modelli di riferimento delle altre leghe europee che hanno fatto registrare rilevanti incrementi di ricavi: l’obiettivo era aumentare il costo unitario della singola partita, anche con una spalmatura delle finestre orarie. Ma il pronunciamento nei giorni scorsi dell’Antitrust e dell’Agcom sulle linee guida ha indotto Infront a virare su un altro sistema. «Le autorità – ha spiegato De Siervo – ci hanno dato delle indicazioni indirizzandoci verso una vendita per piattaforma, che in realtà è una vendita mista, e in grado di consentire pari dignità alle piattaforme alternative a satellite e digitale terrestre. È ciò che hanno chiesto le authority ed è ciò che farà la Lega». Per mettersi al riparo, aggiungiamo noi, da una bocciatura postuma e da un ulteriore rallentamento dei tempi.

 

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