Il Mattino – Ferlaino: “Se il Napoli lo avesse preso, ora sarebbe alla pari della Juve”
Vincio critica la partita della Juventus e l'accusa di anti-sportività
Metti una sera a cena, al nuovo Sarago di Nando e Massimiliano Pennino in piazza Vittoria, con Ferlaino, Vinicio, Giordano e Bruscolotti. L’Ingegnere, con Roberta Cassol (il suo migliore acquisto?), è in partenza per Parigi dove festeggerà il compleanno (18 maggio, 86 anni, auguri!). È in gran forma il presidente dei due scudetti. «Siamo vicini al terzo», dice. «In questa squadra magnifica ci vuole solo un giocatore forte a centrocampo». Il dibattito è stato intercettato da “il Mattino”.
Chi prenderebbe lei? «Nainggolan».
E dove lo farebbe giocare? «Al posto di Allan».
Ma Nainggolan ha quasi trent’anni. «Però è forte. Ha fisico, grinta, determinazione, senso del gioco, corsa, resistenza ed è molto efficace in fase offensiva. E fa gol da fuori area e che gol».
Ma basta Nainggolan? Non ci vorrebbe un portiere con Reina che avrà un anno in più? «Ma quale portiere! Ricordo il calcio brasiliano. Non avevano bisogno del portiere. Giocavano sempre loro, come il Napoli di Sarri, tenevano la palla, il portiere non gli serviva».
Ma un laterale di difesa di più spiccata personalità? «Prendiamo Nainggolan e vinciamo lo scudetto».
Interviene Bruscolotti: «Noi prendiamo chi vogliamo, poi vince sempre la Juventus. Ingegnere, Nainggolan finirà alla Juve. Vedrete se non sarà così».
Vinicio è una furia: «La Juventus a Roma è stata scorretta. Ha giocato con sette riserve. Nella famosa difesa, ha giocato solo Bonucci. Il principio di lealtà sportiva impone di schierare sempre la migliore formazione».
S’accende un furioso dibattito. Ferlaino sui primi due gol presi da Buffon, i gol di De Rossi ed El Shaarawy, difende il portiere bianconero. «Ma come – incalza Vinicio – respinge due volte a mani aperte e a pochi passi verso De Rossi e, poi, sul gol di El Shaarawy si corica invece di parare. Incomprensibile per un portiere della sua levatura».
Bruno Giordano è con la moglie, Susanna Bartoli, fisico longilineo da modella, caschetto di capelli castani. Mary Bruscolotti, un tornado biondo, dopo che un avventuroso ritrattista di strada ha tentato di fissare con la matita su un foglio di carta il viso del marito, esclama: «Ma questo è uno sgorbio. L’avreste dovuto vedere Peppe da giovane».
Elio Cotena, la pulce atomica del ring, ascolta in silenzio. Vinicio continua a essere furioso per la partita della Juventus a Roma. Flora, la moglie-leonessa, lo prega di calmarsi sibilandone il nome. «Zitto, Vinisius».
Bruscolotti racconta quando Vinicio venne ad allenare il Napoli. «Ci diceva che dovevamo giocare all’olandese. In allenamento ci massacrava. Clerici al principio disse: questo è un matto, non è un brasiliano, sarà olandese o tedesco».Giordano, che ebbe Vinicio come allenatore alla Lazio, aggiunge: «L’allenamento più massacrante era quello del mercoledì mattina. Martedì sera andavo a letto presto, prima delle nove. Ma non riuscivo a prendere sonno pensando all’allenamento che mi aspettava il giorno dopo».
Torna a parlare Ferlaino: «Il Monaco ha una mezz’ala interessante».
Lei prenderebbe il camerunese Mbappé?
«No, lui no. Ha 17 anni. Costa 25 milioni di euro. Con i giovani non sai mai se poi riescono. A questo Napoli serve solo un giocatore di esperienza, ben collaudato. Il Monaco ha un altro giocatore interessante, una mezz’ala, non ricordo il nome, comincia con la kappa».
Il Monaco non ha giocatori col nome che comincia con una kappa. Ha Bakayoko di kappa ne ha due, è un ivoriano e ha 23 anni. «Non so, ora non ricordo se è questo Bakayoko».
La Redazione