«Secondo un Rapporto Nielsen il Napoli ha 120 milioni di simpatizzanti nel mondo e 35 milioni di tifosi. Di cui 17 negli Usa. In 13 anni abbiamo fatto le coppe europee per otto volte di fila: unici in Italia. E’ stato un percorso di successo, anche in considerazione dei fatturati estremamente più alti di Juve, Inter e Milan. Il Napoli si attesta sui 140 milioni quando gioca in Europa». Nel rispetto del fair-play finanziario: «Il successo più importante è stato non creare mai debiti: ecco perché il club ora ha un valore alto. Al di là del parco giocatori, il Calcio Napoli ha un valore economico, morale ed etico perché ha riqualificato un qualcosa in una città malata. Distrutta da una gestione malata e da tanta stampa internazionale. Servono idee chiare e la sfrontatezza di non ascoltare la politica: andando avanti per la propria strada». Poi, un retroscena: «Nel 2004 decisi di prendere il Napoli mentre ero in vacanza a Capri con De Vito: in una settimana decisi di investire 33 milioni per comprare una denominazione. E ne ho viste tante: a Martina Franca gli sputi, in un’altra città mi volevano ammazzare». Così il patron azzurro sul valore del”suo” club.
