“Abbiamo aderito al progetto della tecnologia in campo e stiamo lavorando duro per la sperimentazione offline, ma lo stiamo facendo con serenità. Gli arbitri sono pronti, l’Aia anche ed ho chiesto di anticipare il tutto di un anno perché sarebbe stato inutile aspettare ancora soprattutto perché le verifiche ci danno la certezza di essere già operativi per la prima giornata di campionato. La sperimentazione è stata positiva e dobbiamo ringraziare gli arbitri e le loro commissioni che hanno lavorato duro. Abbiamo constatato che c’è grande capacità e non ne avevamo dubbi perché i nostri arbitri sono all’altezza e siamo pronti per partire. La FIFa ci ha dato il beneplacito e aspettiamo di mettere su in modo dettagliato il protocollo che sarà reso noto a tutti attraverso una conferenza stampa.Se è arrivato l’ok decisioni dell’International Board? Diciamo che si tratta di una formalità. Toccherà agli altri attrezzare gli stadi. Con la tecnologia l’arbitro sarà sempre libero di prendere la decisione che ritiene opportuna, per quanto riguarda l’applicazione, i casi specifici in cui sarà applicata saranno resi noti in questo protocollo. La tecnologia, quando ci sarà, interverrà come da regola solo nei casi certi e non dove ci sono dubbi. Caso certo significa che la palla è certamente dentro, che c’è uno sgambetto plateale non visto o un gol in fuorigioco. Ci sono poi i casi non certi in cui la tecnologia non verrà applicata perché il protocollo che stanno approfondendo non lo contempla e quando c’è dubbio interpretativo, la tecnologia rimane fuori. La tecnologia interverrà quando è certo che il gol è in fuorigioco e nel caso contrario non si controllerà se il fuorigioco è di un naso o di un ginocchio perché quello ritorna ad essere un caso non certo. La macchina non sarà totalmente infallibile e diciamo che è difficile che sbagli, ma può capitare. Chi si aspetta una rivoluzione resterà deluso: quest’anno i momenti in cui sarebbe intervenuta la macchina, non supera i 2 casi a giornata. Questo significa che l’arbitro in campo fa bene il suo lavoro e cose clamorose non ce ne sono state. Diciamo che dei 70 casi, la macchina per il 70% conferma la decisione arbitrale. Aspettiamo tutti la conferenza stampa e speriamo che questo protocollo porti a tranquillizzare tutti: gli arbitri, gli allenatori e lo stesso il calciatore che deve stare attento perché adesso la macchina ti becca se fai il furbo. Spero che la tecnologia porti tutti a parlare di calcio e non di episodi arbitrali. Gli addizionali di porta? Stiamo lavorando per organizzare tutto al meglio, una cosa è certa: gli addizionali non ci saranno più e gli arbitri di aria andranno a fare il video assistant referee. A guardare i monitor saranno arbitri in attività per un semplice motivo: devono essere preparati ed aggiornati allo steso modo degli altri e quindi settimanalmente andranno a Coverciano a lavorare e preparasi esattamente come l’arbitro che va in campo. E’ una garanzia che ho chiesto perché sarebbe assurdo utilizzare persone che hanno smesso o che faranno questo dopo che avranno smesso di arbitrare. Il mio ok alla tecnologia? Ho sempre detto che il campo è diverso dalla tribuna e poi le persone intelligenti sono quelle che riescono a cambiare idea. Dopo aver sperimentato che abbiamo una classe arbitrale di grande livello, i migliori arbitri d’Europa, basti pensare che facciamo le finali e che le società sono garantite non era giusto che tutti vedessero cosa accadesse in campo e noi che in campo ci andiamo non siamo in grado di vedere ciò che accade. Sta cambiando il mondo e speriamo che queste innovazioni portino il godimento dello spettacolo. A fine partita si deve parlare di calcio, non può più esistere che un allenatore si lamenti per errori arbitrali”.
Tratto da Crc