Juventus e ultrà, Agnelli ascoltato come testimone

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Andrea Agnelli sarà chiamato a testimoniare in tribunale a Torino nel processo di ndrangheta «Alto Piemonte». L’audizione del presidente della Juventus è stata chiesta dal difensore di Rocco Dominello, l’imputato che secondo l’accusa si intrufolò nella curva bianconera e conquistò una fetta del business del bagarinaggio per conto della malavita organizzata calabrese. Il giudice Giacomo Marson ha dato il via libera, fissando l’appuntamento il 15 maggio. Agnelli, come si ricava dall’ordinanza, dovrà rispondere alle domande dell’avvocato Domenico Putrino sulla «origine dei suoi rapporti con Dominello» e sul «numero degli incontri» che ha avuto con lui. Circostanze che il numero uno della Juve finora ha sempre smentito con decisione. Putrino insiste: «Rocco Dominello ha visto Agnelli. Ovviamente non per questioni di ndrangheta. La ndrangheta non c’entra. A differenza di quanto sostiene l’accusa, Dominello non è uno ndranghetista: era semplicemente un soggetto che rappresentava la tifoseria organizzata bianconera. Non c’è stato alcun intervento di tipo mafioso sulla questione biglietti. E Dominello non ha ricavato un solo euro».
Altro colpo messo a segno dall’avvocato (che ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato all’assunzione delle testimonianze) è la convocazione del capotifoso Loris Grancini, dei Viking, che dovrà chiarire meglio quanto ha detto alla fine dello scorso marzo durante una trasmissione televisiva: i biglietti della Juve continuano ad essere distribuiti. «Noi Viking siamo stati tagliati fuori, altri no». Sarebbe successo anche in tempi molto recenti, persino in occasione della trasferta dei bianconeri a Barcellona in Champions League. «I gruppi sono riconosciuti e autorizzati ad avere biglietti» rincara Putrino, che per dimostrarlo ha depositato agli atti processuali una e-mail del 2012. La spedì il capo ultrà Raffaello Bucci ai suoi contatti fra i Drughi: «Ciao. Entro domenica comunicare la quantità di biglietti che servono per Juventus-Parma. Entro martedì siete invitati a contattarmi per assegnazioni. Per soddisfare le richieste verranno attribuiti settori diversi dalla curva Sud».
Rocco Dominello è uno dei 23 imputati di Alto Piemonte. La questione biglietti è un filone marginale di un procedimento che riguarda lattività della ndrangheta nel Nord Ovest. È alla sbarra anche il padre, Saverio Dominello, che all’udienza del 28 marzo ha preso la parola per proclamare di essersi «dissociato» dalla ndrangheta e sottolineare che Rocco non ha mai fatto parte del clan. «Rispetto a persone come gli Agnelli – ha aggiunto – io sono soltanto spazzatura. Mi dispiace che siano stati tirati dentro a questo show mediatico solo a causa del nome che porto».

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Fonte: Il Mattino

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