Il Coni Campania alla Regione «Settemila sportivi bloccati serve una svolta immediata, dateci la gestione provvisoria»
«Il Coni Campania è pronto ad assumere la gestione provvisoria dello stadio Collana»: questo il comunicato del comitato regionale che informa anche di aver inoltrato la proposta al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca (La Regione è proprietaria dello stadio vomerese), al presidente del Coni nazionale Giovanni Malagò, al sindaco Luigi de Magistris e al presidente dell’Aru (agenzia regionale delle Universiadi) Raimondo Pasquino. L’intervento di Sergio Roncelli, presidente del Coni regionale, è motivato dall’immobilismo delle istituzioni nei confronti della vicenda Collana, stadio chiuso dal 25 gennaio e di cui non si riesce a sapere quando potrà essere ridato ai circa settemila cittadini che giornaliermente lo frequentavano. La Regione con un comunicato prima del presidente De Luca e poi del suo vice Bonavitacola aveva annunciato circa un mese fa l’inizio dei lavori affidati alla società regionale Sma per la sicurezza esterna del Collana. A oggi ancora non è stato fatto nulla. Era stato anche ipotizzato che l’Aru avrebbe provveduto al completo restyling del complesso sportivo anche perchè il Collana è inserito negli impianti da utilizzare, anche se solo per gli allenamenti, per le Universiadi 2019. Tutto ciò sembra sfumato e per un semplicissimo motivo: la Regione non sa a chi affidare la gestione del Collana nel corso dei lavori. Lavori, che se finanziati con soldi pubblici, quelli dell’Universiadi, non consentono contemporaneamente alla loro realizzazione l’affidamento dello stadio a privati. Si era pensato di affidare la gestione, da subito, ad un consorzio formato da tutte le società operanti al Collana con il controllo dell’Aru su mandato della Regione e con il beneplacito del Comune. Si poneva poi il problema di chi avrebbe dovuto finanziare i lavori che tra messa in sicurezza (1,5 milioni di euro) e restyling (circa 4 milioni di euro) richiede una notevole disponibilità economica certamente non in possesso delle società sportive. Troppi interrogativi, troppa confusione tra gli stessi attori, compresi gli enti, della vicenda ed ecco che dal cilindro esce la proposta Coni. «È certamente la strada più veloce per raggiungere lo scopo afferma il presidente nazionale Malagò l’esempio è quello dell’Albricci, ma invece di interessare la Coni Servizi, che avrebbe richiesto un iter più lungo di almeno sei mesi, la soluzione di affidare l’iniziativa al presidente regionale mi trova favorevole». Cosa prevedeva l’accordo dell’Albricci ? Nel 2012 la sottoscrizione della convenzione di uso condiviso dello stadio militare Albricci tra Coni e Ministero della difesa. All’accordo partecipò l’associazione di federazioni sportive denominata «lo sport e l’Esercito per il futuro di Napoli» rappresentata dall’avvocato Paolo Trapanese, olimpionico di pallanuoto, presidente del comitato campano Fin. Le federazioni che si unirono in associazioni erano quelle del nuoto, rugby, tennis, atletica leggera, tennis tavolo, pugilistica e tiro a segno. Previste le coperture economiche a carico delle federazioni, pro-quota, di tutte le spese relativi ai consumi di acqua luce e gas. Nel caso del Collana sarebbero da aggiungere le spese per le guardianie. Il modello da seguire sarebbe quindi questo, ricordando che nel caso dell’Albricci vi fu anche l’approvazione preliminare della Corte dei Conti. Sarebbe opportuno avvalersi, qualora la Regione accetti la soluzione Coni, di chi ha già redatto tutti i documenti affinché divenisse realizzabile il progetto Albricci. Se non altro per velocizzare e giungere alla riapertura (almeno per settembre) del Collana.
Fonte: Il Mattino