Under 19 femminile – Dopo la qualificazione le parole di Mascariello e Sbardella
La mattina dopo è ancora più difficile distinguere i sogni dalla realtà e nel pullman che porta la Nazionale Under 19 Femminile all’aeroporto di Oslo Marta Mascarello si chiede: “Ma è successo per davvero?”. La risposta è nel sorriso delle compagne di squadra, quelle stesse compagne che hanno affidato a Marta il momento più importante delle loro giovani vite sportive. E così, al minuto 92’ del match con la Norvegia, pur essendo entrata in campo solo da una ventina di minuti, Marta Mascarello è andata a battere il calcio di rigore che ha spalancato alle Azzurrine le porte del paradiso: “Dei secondi che hanno preceduto il rigore – racconta la centrocampista classe ’98 del Cuneo – ricordo poco o niente. Alessia (Cavicchia, ndr) ha preso il pallone e mi ha detto ‘calcialo tu’. Ho valutato se incrociare il tiro o meno, mi sono passate tantissime cose per la testa: sapevo che se la Serbia stava battendo la Svezia e che se avessi segnato ci saremmo qualificate. Alla fine ho deciso di calciare forte, centrale, il portiere ha intuito ma è andata bene”. E’ un film a lieto fine, una favola da raccontare un giorno ai nipotini. E da condividere subito con i propri genitori: “La prima telefonata l’ho fatta a mamma e papà, erano felicissimi. Papà allena una squadra Juniores, ma, per quanto possa sembrare strano, a casa parliamo raramente di calcio. Certo, ogni tanto qualche consiglio me lo dà”. Qualche altro segreto lo ha rubato ad un altro giovane talento Azzurro: “Non ho un grande passo – si descrive Marta –il mio punto forte è la visione di gioco. Mi piace tantissimo Verratti, la personalità con cui difende il pallone anche quando è pressato. Diciamo che mi ispiro un po’ a lui e ad Andrea Pirlo”. Nuove prove attendono nei prossimi mesi le Azzurrine, che ad agosto voleranno in Irlanda del Nord per giocare la Fase Finale del Campionato Europeo: “Io come molte mie compagne – sottolinea Marta – dovrò prima fare gli esami di maturità. Sarà un’estate diversa, bellissima. Dopo la sconfitta con la Svezia sapevamo che la qualificazione non dipendeva più soltanto da noi, ma ci siamo dette ‘proviamoci fino in fondo’. E’ stata un’emozione pazzesca”.
Il condottiero del gruppo è Enrico Sbardella che, anche quando la qualificazione sembrava un’utopia, ha continuato a spronare la sua squadra. A giugno a Belfast ci sarà il sorteggio dei gironi della Fase Finale, ma intanto è giusto assaporare fino in fondo il sapore di una qualificazione che rappresenta il meritato riconoscimento al lavoro di tutto lo staff: “Le ragazze sono state bravissime – ribadisce – ci hanno creduto sino alla fine e ci hanno regalato una grande gioia. La qualificazione è frutto del lavoro che stiamo portando avanti sotto il coordinamento di Antonio Cabrini e con la collaborazione di due tecnici esperti come Rita Guarino e Massimo Migliorini”.
Fonte: figc