Allegri: «Non siamo attaccabili. Siamo alla FOLLIA!!!»
«Siamo alla follia, la Juve non è attaccabile». Massimiliano Allegri non ci sta. È la vigilia del Porto, ci sono i quarti di finale di Champions League in palio, ma il fastidio è ancora freschissimo, dopo le furiose polemiche post Milan. «Dello spogliatoio danneggiato (dai giocatori rossoneri, ndr) non parlo perchè non l’ho visto, ma faccio una riflessione personale». È un monologo, quello di Max, tutto d’un fiato.
«Il calcio italiano deve prendere un indirizzo diverso perchè non siamo di buon esempio – attacca l’allenatore bianconero – Nella vita ci sono delle regole e servono molta educazione e rispetto, soprattuto per i bambini che vanno alle scuole calcio e vedono cose come quelle di venerdì scorso, che sono soltanto gli ultimi episodi di una serie. Se vogliamo iniziare un percorso, e nella vita bisogna fare e non parlare, bisogna avere la cultura della vittoria e della sconfitta. In Italia è difficile: si promettono cose e poi si fa il contrario. Chi verrà dopo di me magari troverà il peggio di quello che lasciamo. Invece, se vogliamo essere costruttivi, bisogna cercare di essere più bravi a programmare e fare cose per il futuro».
Allegri vorrebbe un calcio diverso e per questo rivendica il cammino compiuto dalla Juve. E arriva l’affondo: «Le polemiche non devono assolutamente intaccare quello che stanno facendo i ragazzi perchè una squadra che su 28 partite ne vince 23, ne pareggia una e ne perde purtroppo 4, è una squadra che, minimo, non è attaccabile». E ancora: «I 20 punti sul Milan ci sono tutti, è stata una bellissima partita, dominata da noi. Se ci si mette a parlare degli episodi da agosto ad ora, non si finisce più. Alla fine ci si ricorda solo delle cose che ci vanno contro; di quelle a favore mai. In Italia stiamo arrivando ai limiti della follia. La gente va allo stadio e si fomenta; se poi succedono casini e incidenti, è normale. Non parlo da allenatore della Juve, ma da padre di una figlia di 22 anni e di un bambino di 5. Noi non siamo mai caduti nella trappola delle polemiche perchè si sprecano energie».
RISCHI. La vigilia dell’andata fu arroventata dal suo bisticcio plateale con Bonucci, finito in tribuna per punizione. Ieri, per la cronaca, tecnico e difensore sono entrati in campo insieme, parlando a favore di telecamera. Max, che si era auto-multato per il cattivo esempio dato, torna sull’argomento rivelando di aver fatto una doppia donazione: «All’Ospedale Regina Margherita e alla Fondazione Sermig di Torino». Ora ci sono le polemiche a fare rumore ma Allegri torna a focalizzarsi sulla gara. Lo sbarco ai quarti è dietro l’angolo ma non ci si può distrarre, nè complicare la vita. I numeri sono con i bianconeri: 36 volte su 36 qualificazione europea centrata dopo aver vinto la partita d’andata; i campioni d’Italia non perdono in casa in Europa da 20 partite (con il Bayern Monaco nel 2013). Max però avverte:
«I rischi sono tanti perchè il calcio non è mai scontato e perchè il Porto ha dimostrato anche nei preliminari a Roma, dove partiva da una situazione di svantaggio, di saper giocare questo tipo di partite e sfruttare benissimo gli episodi». Il rovescio del Paris Saint Germain è fresco; non servono fronzoli, solo concretezza. «I fuochi d’artificio servono solo in finale, stasera non contano. Conta solo fare una partita seria e passare il turno. Ho fatto vedere ai ragazzi la partita con la Roma: bisogna essere bravi, concentrati e responsabili e coscienti che per passare bisognerà fare una grande partita».
Fonte: CdS