Le probabili formazioni – Per la 4ª volta stagionale la Joya affronta il Milan. Bilancio: infortunio, due ko, rigore fallito in Supercoppa. E il gol in coppa Italia

0

juuve

Factory della Comunicazione

Tre partite alle spalle, la quarta stasera: tra Juventus e Milan è una sfida infinita. Allo Stadium s’incrociano destini, si sfogliano pagine, si raccontano emozioni, ogni squadra con le sue gioie e le sue amarezze, le sue soddisfazioni e i suoi rimpianti, perché i rossoneri hanno vinto all’andata a San Siro e hanno sollevato la Supercoppa a Doha, i bianconeri hanno ottenuto il pass in Coppa Italia. Gare tirate, successi striminziti: in Qatar ci vollero addirittura i rigori.

DESTINO. Sarà un’altalena di sentimenti per tutti i protagonisti, ma in particolare per Paulo Dybala: nelle tre gare giocate ha sperimentato tutto, il dolore, la delusione e la felicità. Stasera cercherà un nuovo smile, intanto ripassa gli stati d’animo opposti che hanno scandito le precedenti partite. Rovistare nella notte di San Siro significa ripensare a una trappola, una di quelle che il destino tende anche nel calcio e che graffiano le fiabe più belle. Era il 22 ottobre, la Juventus giocava ancora con il 3-5-2 e lui faceva coppia con Gonzalo Higuain, si fermò quand’era passata da poco mezz’ora, avvertendo una fitta alla coscia destra: la diagnosi non fu amica, lesione muscolare al bicipite femorale, un mese e mezzo di denti stretti e terapie, tra rabbia, malinconia e voglia di tornare. Ricominciò il 7 dicembre, in Champions contro la Dinamo Zagabria: inizialmente in panchina, fu schierato a 10′ dal termine. Brutto ricordo, quella gara d’andata: al di là della sconfitta, evoca dolore e sfortuna.

CIELO. La Supercoppa è invece associata alla delusione, al peso della responsabilità per un’altra caduta bianconera. Era il 23 dicembre. Paulo, dopo il recupero, aveva giocato ancora due spezzoni, sempre a gara in corso, contro Torino e Roma. Sperava di riavere a Doha il posto da titolare, ma Allegri scelse di affiancare Mario Mandzukic a Higuain e schierare Miralem Pjanic trequartista: la Joya entro in campo solo a metà ripresa, considerati i supplementari ebbe comunque un’ora e non incise. Peggio, incise negativamente: al 117′, incredibilmente, mandò in cielo un pallone comodissimo e ai rigori finali, dopo gli errori di Gianluca Lapadula e Mandzukic che lasciavano intatta la parità, commise quello decisivo, lasciandosi intercettare, all’ultimo giro, il tiro da Gigio Donnarumma e assistendo, subito dopo, all’esecuzione perfetta di Mario Pasalic.

FRASE. Dybala s’aggrappò a un frase di Michale Jordan («Ho fallito più e più e più volte nella mia vita, è per questo che ho successo»), ripartendo con determinazione e tornando i fretta inamovibile e decisivo. Lo è stato anche contro il Milan, nel terzo confronto, quello dei quarti di Coppa Italia: il 25 gennaio è finita 2-1 per la Juventus e lui ha segnato il primo gol, di destro, su tacco di Cuadrado: cerchio chiuso, Doha dimenticata, nei ricordi la terza partita è quella del sorriso. Un sorriso che Paulo spera di replicare stasera, approfittando di uno stato di forma eccellente al di là della pausa (collettiva, non solo sua) di domenica scorsa a Udine.

PENSIERO. Sarebbe un altro passo verso lo scudetto della leggenda, il sesto di fila come mai è successo nella storia della A, aspettando martedì la Champions che mette in palio i quarti di finale. Paulo è pronto e la Juventus lo coccola, pronta ad annunciarne il rinnovo e convivendo serena, intanto, con le voci che l’abbinano al Real Madrid e al Barcellona. Lui, a dire il vero, un pensiero sugli azulgrana l’ha twittato, suggerito non dal mercato ma dalla grande rimonta sul Psg: «Incredibile. Che bello che è il calcio».

Fonte: CdS

 

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.