CdS – Lo chiameremo il “patto del Quirinale”. Napoli c’è da decifrare il futuro
Accantonato il discorso Champions League, il Napoli deve solo concentrarsi solo sul campionato e sulla Coppa Italia. Campionato che vuol dire secondo posto, per accedere anche l’anno prossimo alla massima competizione europea. La strada è ancora lunga però, e oggi il Corriere dello Sport scrive: “Lo chiameremo il «patto del Quirinale», che non è quello del Nazareno: non ci sono implicazioni politiche, però c’è da decifrare il futuro, da affrontare assieme, finché sarà possibile, ed è interesse comune, si direbbe collettivo, viverlo senza spargimento d’ulteriore stress. Il risultato è in quel clima che emerge da quando Napoli-Real Madrid è finita, che ha lasciato convinzioni forti nel presidente e nell’allenatore di una squadra che ha messo entrambi d’accordo: «E’ stata, comunque, dimostrazione di gran calcio». La rinascita, passata la crisetta di risultati (tre sconfitte in quattro partite) s’avverte immediatamente dopo il blitz all’Olimpico e gli effetti di quella serata è nei fatti, nel clima attuale, nella determinazione ad inseguire la qualificazione in Champions ed a provarci con la Juventus nella semifinale di ritorno di coppa Italia. E’ inevitabile andare a leggere tra le pieghe delle proprie libere confessioni, e ricollegarsi con il sabato sera, quando insieme hanno puntato forte su loro stessi, su questo finale di stagione in cui, metabolizzata l’amarezza per una qualificazione probabile e/o possibile, restano altri due obiettivi: sempre di «remuntada» si tratta – e forse è il caso chiamarla semplicemente rimonta – e riguarda la corsa Champions e la Coppa Italia, ed è una sfida a distanza ed a oltranza con la Roma e con la Juventus, e servirà ancora quel senso di fusione che ha caratterizzato il loro primo anno insieme.”
“A Roma, sulle ceneri di ciò ch’era rimasto, è stato archiviato senza spargimento d’ulteriore dialettica quella notte del Bernabeu ed è stata anche posata la prima, nuova pietra per un finale nel quale il Napoli ha interessi reali, concreti, tangibili, emotivamente rilevanti: e non c’è neanche bisogno di stilare tabelle, queste sono cose da bar sport, quello era il «patto del Quirinale». Il destino va guidato…“