N. Giuliano: “Dalla grande bellezza alla vera beatitudine con Sarri”

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Il quesito è esistenziale: «50 minuti di vera beatitudine. È forse poco per riempire tutta la vita di un tifoso del Napoli?». A metà mattinata, Nicola Giuliano, produttore da Oscar con La grande bellezza di Paolo Sorrentino, fondatore della Indigo Film e ex rugbista nella Partenope anni 90, si affaccia dal suo davanzale virtuale e getta il sasso nel mare di Facebook. (Si legge su Il Mattino):   
Giuliano, lei a quella domanda cosa risponde? «Per me la risposta è affermativa, non c’è alcun dubbio. La sfida del San Paolo mi ha suggerito quella citazione dalle Notti bianche di Dostoevskij: il protagonista conosce una ragazza, sembra che tra loro possa nascere qualcosa, e invece…».
È la storia di un’illusione. «Sì, ma io sono stra-orgoglioso del Napoli e lo sarò in ogni caso, anche se perdiamo cinque partite di seguito. Abbiamo una squadra meravigliosa, giovane, con un gioco bellissimo che non ho visto neanche con la squadra degli scudetti e un tecnico geniale. Certo, bisogna sistemare la difesa, ma il solo ingaggio di Ronaldo è superiore ai 16 giocatori che avevamo tra campo e panchina, in mezzo al campo abbiamo tre ragazzi che insieme hanno sessant’anni e abbiamo venduto negli anni i nostri pezzi migliori: credo che non possiamo chiedere di più».
La Grande bellezza contro il Real non è durata troppo poco? «È stato un sogno bellissimo e impossibile. Ce la siamo giocata con dignità, per un tempo abbiamo messo sotto il Real e con Mertens abbiamo anche rischiato di fare il 2-0. Ma loro sono più forti di noi, e 99 volte su 100 vince il più forte».
C’era anche lei a Madrid con Sorrentino? «Sì, quello di De Laurentiis è stato un gesto di grande generosità: ha voluto condividere con noi la partita più bella e importante della sua splendida carriera da presidente. È stata un’esperienza meravigliosa, e anche lì, con il gol di Insigne, abbiamo avuto il nostro momento di beatitudine. Con Paolo alla fine della gara di andata ci siamo detti proprio questo: abbiamo perso, ma abbiamo sognato. Adesso teniamoci stretti i giovani e soprattutto Sarri. E, conservando l’entusiasmo di quel sogno, non perdiamo il contatto la realtà».
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