Benevento-Salernitana 1-1, Baroni: “Occasione persa”
La Salernitana inala una boccata d’ossigeno, il Benevento si infrange su uno dei suoi tabù più datati (una vittoria giallorossa nel Sannio manca dal 1985). Il pari è di rigore, verrebbe di dire. Due penalty “colposi”, evitabili, gratuiti. In mezzo un lungo assedio alla porta di Gomis da parte della strega, un palo di Camporese, un gol annullato a Ceravolo e, dall’altra parte, un Coda spettacolare che ha retto sulle sue spalle tutto il peso delle ripartenze granate. In sala stampa c’è grande sportività, anche se Baroni non nasconde il suo rammarico: «Voi dite che poteva andare peggio, vi rispondo che invece sarebbe potuta andare meglio. Ho fatto i complimenti alla mia squadra. Per noi non è stata una partita facile, abbiamo prodotto una lunga serie di azioni offensive, pagando a caro prezzo l’unico errore nel reparto difensivo. Questo è il nostro destino: sappiamo giocare solo così, palla a terra e velocità. Lo abbiamo fatto bene: non posso rimproverare nulla ai miei». Cambio di modulo, ma senza pensare agli avversari: «E’ stata una scelta dovuta allo stato fisico di tanti. Il centrocampo a tre è una soluzione che possiamo percorrere, dobbiamo crearci un’alternativa». Il tecnico spiega anche la scelta di tenere fuori Falco: «Era l’unico che aveva giocato tutte e tre le ultime partite in avanti. Giocare come facciamo noi è molto dispendioso». Rispedisce al mittente il giudizio che la Salernitana ha messo in difficoltà il Benevento: «Non mi sembra. E poi degli avversari non parlo, così come degli arbitraggi».
BOLLINI SOSPIRA. Bollini tira un gran sospiro prima di dire la sua: «E’ come quando vai ad una cerimonia, hai già il dolce in bocca e qualcuno te lo toglie. Obiettivamente il Benevento il pareggio l’ha meritato, ma arrivare a tre minuti dalla fine in vantaggio e non saperlo mantenere fa rabbia». La Salernitana ha giocato per oltre un tempo in inferiorità per l’espulsione di Odjer, la risposta della squadra è stata brillante anche sul piano fisico: «Sono contento di questo. Abbiamo giocato i primi 15’ a tutta calciando anche 5 corner, poi in una ripartenza abbiamo ottenuto il calcio di rigore. Sarebbe stato essenziale rimanere in parità numerica, ma ad Odjer non ho fatto alcun rimprovero».
TIFOSI. Suggestivo il gesto dei tifosi in Curva Nord che al termine della gara hanno strappato lo striscione apposto in avvio con su scritto “Indegni”: «A noi in quattro giorni c’è cambiato un po’ il mondo, dovevamo dimostrare di avere il senso della maglia: ho un gruppo che ha passione, mezzi e grande serenità. So benissimo quanto valga il pubblico di Salerno».Corriere dello Sport