Serie B, finisce in parità il derby Benevento-Salernitana
BENEVENTO-SALERNITANA 1-1
BENEVENTO (4-3-2-1): Cragno 6,5; Venuti 6 (36′ st Viola sv), Camporese 6, Lucioni 6,5, Pezzi 5 (12′ st Lopez 6); Chibsah 5,5, Buzzegoli 6,5, Del Pinto 6 (1′ Falco 5,5); Ciciretti 6, Cissé 7; Ceravolo 7. A disp.: Gori, Melara, Pajac, Bagadur, Gyamfi, Matera. All.: Baroni 6,5
Falli commessi: 9
Fuorigioco fatti: 1
SALERNITANA (4-3-3): Gomis 7,5; Perico 5,5, Tuia 6,5, Bernardini 6, Bittante 5,5; Odjer 4, Minala 6, Busellato 5,5; Improta 7 (15′ st Sprocati 6,5), Coda 7, Zito 7 (30′ st Ronaldo sv). A disp.: Terracciano, Schiavi, Joao Silva, Rosina, Donnarumma, Della Rocca, Luiz Felipe. All.: Bollini 6
Falli commessi: 10
Fuorigioco fatti: 1
ARBITRO: Nasca di Bari 7
Guardalinee: Caliri e Santoro
Quarto uomo: Piccinini
MARCATORI: 34′ pt Coda (S, rig.), 42’st Ceravolo (B, rig.).
ESPULSO: 38’pt Odjer (S) gioco falloso.
AMMONITI: 23’ pt Improta (S); 15’ st Busellato (S), 30’st Lopez (B), 34’ st Bernardini (S), 36’st Venuti (B).
NOTE – Spettatori: 5.192 paganti, abbonati 4.741, incasso non comunicato. Angoli 9-6. Rec.: pt 1′, st 3′. In tribuna Stefano Farina, designatore arbitrale di B.
Il fattore C: che sta per cuore, coraggio ma anche per Coda e Ceravolo, gli uomini derby di un’ora e mezza in cui il divertimento è assicurato, perché Benevento e Salernitana fanno di tutto per divertirsi, per provarci – ognuno secondo le proprie possibilità – per uscire da quella crisetta (due sconfitte per entrambe negli ultimi 180’) che nell’1-1 non emerge mai. li pari è equo e di rigore, in casi del genere, ma ci si arriva al termine d’una gara in cui l’adrenalina scorre via in maniera torrenziale, con il Benevento che non sa con chi prendersela, dopo aver scoperto le qualità miracolistiche di Gomis, e la Salernitana che rimpiange il minuto 86′, perché pareva finita…..Ma è stato bello viverlo, confrontasi secondo ciò che ha suggerito un match mai sfiorito.
COLPO DI CODA. C’è tanto Benevento, per occupazione del campo e pressione. La Salernitana è soprattutto in Improta e in Coda, che ha le stimmate del bomber e (3′) chiede a Cragno di mostrare la propria bravura volando sotto la traversa. I derby hanno natura diversa e sviluppi imprevedibili, ma il Benevento fa la partita, sembra la abbia in mano, che possa dominarla e per tentare nell’impresa Baroni ha scelto umilmente di mettersi a specchio con Bollini con quel 4-3-3 che qualcosa però toglie alla manovra. E’ scontro vibrante, rigorosamente con uomini nelle zone, e la variabile è in qualsiasi fase: nel colpo di testa di Camporese (8′) che sbatte sul palo e poi beffardo viene fuori; sulla volée di Ceravolo (18′), che Gomis smanaccia; sul destro di Cissé (19′), al quale Gomis, prossimo al prodigio, dice no. La Salernitana si ritrova rannicchiata alla soglia della propria area, ne esce (quasi mai) faticosamente, è costretta a cambiare (Odjer in regia, Minala a fare l’intermedio) ma nell’unica autentica «apparizione» in area, sulla ripartenza d’un Improta letale, la scelleratezza di Pezzi vale il rigore che Coda capitalizza con freddezza.FOLLIA ODJER. E’ già un altro derby, che costringe il Benevento ad osare ad oltranza ma su ritmi meno blandi, e però sta cambiando ancora perché Odjer (38′) ha un raptus, entra in maniera scomposta su Chibsah e Nasca, che sta sempre a mezzo metro dalle azioni «calde» va direttamente sul rosso. Rimane un’ora circa (recupero compreso) e Gomis spiega al Benevento che dovrà sudarsela, perché (44′) stavolta il prodigio è autentico ed è pure doppio: volo basso su Cissè, reazione fulminante sul tap in di Ceravolo. Baroni si «pente», mette via il tridente, infila Falco (per Del Pinto) si riprende il 4-2-3-1 mentre la Salernitana preferisce restare se stessa, ammassandosi al di qua della linea del pallone, tanto c’è Gomis che (17′) con Cissè dà vita alla propria sfida personale, gli chiude un altro angolo e osserva il cielo. Il Benevento si lancia senza freni inibitori, segna con Ceravolo (ma è fuorigioco per centimetri), reclama un rigore non chiarissimo per mani di Bernardini, poi vorrebbe imprecare perché Gomis su Falco è ancora lui, mentre Cragno vola nell’angolo per demolire le chanches del contropiede di Sprocati. I derby non consigliano di staccare mai e Busellato, ahilui, (41′) allunga una mano per abbattere Viola su un pallone avviato sul fondo: stavolta Gomis non può inventarsi altro che arrendersi e lasciare a Ceravolo di festeggiare i suoi 30 anni con un rigore che ha un senso per chiunque, piccolo ma utile.
Corriere dello Sport