Stamane durante Si Gonfia La Rete, in onda su Radio CRC è intervenuto Maurizio Pistocchi di Mediaset. Ecco quanto riportato da ilnapolionline.com:
“Gabbiadini fu acquistato per fare l’esterno e poi Sarri lo ha adattato centravanti. In Inghilterra adesso sta rendendo proprio da centravanti. Mostrare un po’ di riconoscenza sarebbe consono. Qui non ha reso, ma solo perché magari la Premier calza meglio per le sue caratteristiche.
La società non è stata brava dopo Madrid, in questo momento. Ci dovrebbe essere appoggio, sostengo, invece c’è solo latitanza e disimpegno. Tutte le grandi squadre attraversano momenti no, ma contro l’Atalanta ho visto una squadra svuotata, senza testa, forse figlia di tutte le chiacchiere che ci sono state dopo il Bernabeu. Adesso occorre fare spogliatoio, fare gruppo per affrontare il resto del ciclo terribile. La società dovrebbe fare il passo in più, ma non so se abbia voglia di fare, visto che i rapporti tra presidente e allenatore non sono ottimali. E’ molto importante in questo momento il sostegno totale del tifo e dell’ambiente, visto che le prossime tre partite saranno cruciali per il futuro del Napoli. Non bisogna essere disfattisti adesso: bisogna essere coesi, tutti.
Il Napoli non è mai stato messo in difficoltà dalla Juventus. Ha sempre perso a Torino, ma ha sempre giocato molto, molto bene. Accusare di integralismo è sbagliato. Le squadre che giocano sempre alla stessa maniera hanno un’idea di gioco forte alla quale si affida e sulla quale si vanno a limare tutte le piccole cose. Adesso è facile rimproverare anche le più piccole sottigliezze a Sarri. Ha fatto e continua a fare un lavoro pazzesco, visto che nessuno accreditava un campionato da protagonista al Napoli dopo la cessione di Higuain. Tutto quello che è stato fatto, anche e nonostante l’infortunio di Milik, è davvero impossibile da criticare.
Stasera Sarri saprà perfettamente chi andrà in campo o meno. Diawara? Quando c’è in campo lui, la squadra gioca peggio, perché fa molti errori tecnici e non ha la capacità di smistare palla di Jorginho, quindi sceglierei l’italo-brasiliano. Sceglierei anche Strinic anziché Ghoulam, perché l’ucraino dà più garanzie difensive. In attacco mi affiderei ai tre piccoletti perché conoscono meglio i movimenti offensivi, ma sarebbe giusto anche provare a reinserire Milik in certe partite. I valori individuali fanno sempre la differenza, ma soltanto all’interno di un’organizzazione di un certo modo”.