L’editoriale di Auriemma sul CdS – De Laurentiis e Sarri hanno quest’obbligo morale: lanciare un segnale di distensione, per il bene del Napoli

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La sconfitta col Real Madrid lo scorso 15 febbraio, per la gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League, ha lasciato l’amaro in bocca. Ma forse più di questa, è stata la polemica innescata subito dopo la gara dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che ha lasciato una scia di domande senza risposte. Oggi, a poche ore dalla gara di andata per l’accesso alla finale di Coppa Italia che si giocherà allo Juventus Stadium contro la Juve, Raffaele Auriemma, nel suo editoriale per il Corriere dello Sport, scrive sull’argomento Sarri-De Laurentiis: “La domanda è: perché? Qual è la ragione che porta il Napoli alle soglie di un pesante scontro dialettico tra il presidente e l’allenatore, proprio nel periodo più delicato, sicuramente decisivo di questa stagione? E’ un quesito purtroppo senza risposta. Così come agli occhi dei tifosi, spiazzati e disorientati, diventa privo di senso il protrarsi delle posizioni contrapposte e di un silenzio stampa con “marcatura stretta” su Sarri per impedirgli anche solo di sfiorare la presenza di un giornalista a cui affidare il suo pensiero dopo il “cazziatone” post Real di De Laurentiis. L’allenatore non ha mandato giù l’accusa e il divieto ad esprimersi pubblicamente, tanto da prendere anche in esame l’idea di pagare la penale prevista per chi viola la regola del silenzio. Ma non lo farà, aspettando l’incontro con i media nel post gara di Napoli-Real Madrid (la Uefa impone l’obbligo di partecipare a tutte le conferenze stampa), per spiegare come non esista interesse personale superiore ai successi del Napoli. Allora diventa di sempre maggiore attualità la domanda che rimbalza da un tifoso all’altro, fino a completare il numero di sei milioni nel mondo: perché? Come mai il presidente accetta di correre il rischio di un Napoli con poco mordente nelle prossime tre partite che contano, pur di non sistemare la disputa esplosa con tutto lo staff tecnico del club? Anche da Los Angeles potrebbe tendere la mano, in qualsiasi forma, all’indirizzo di allenatore, direttore sportivo e squadra. Soprattutto alla squadra, sì a quel Napoli che non ha la “cazzimma”, perché composto da tanti bravi ragazzi che occupano in Italia l’ultimo posto nella graduatoria dei falli fatti. La sconfitta per mano dell’Atalanta sembrerebbe essere nata proprio dall’imbarazzo che vivono certi azzurri, teneri d’animo, nel ritrovarsi nel bel mezzo di un clima teso, ancorchè frutto di rapporti che nel calcio spesso diventano la normalità. Per il bene del Napoli e per rivedere una squadra di combattenti già da questa sera a Torino, andrebbe lanciato un segnale di distensione. De Laurentiis e Sarri hanno quest’obbligo morale, fumando idealmente quel calumet della pace che sono pronti ad accendere tutti i tifosi preoccupati dalla piega che potrebbe prendere la stagione. Il primo passo tocca al patron, quello che spetta sempre ai grandi uomini come lui, abili a pronunciare una frase in meno pur di tutelare la ragion di Stato”.

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