Chi lo conosce da ormai anni, non può non averlo notato. Callejon è in affanno. Lo stakanovista azzurro, l’indistruttibile, l’insostituibile, sta tirando il fiato. A corto di energie fisiche e mentali, poco lucido, l’effetto di un impiego continuo. Josè ha saltato per squalifica la partita contro il Genoa, quella prima della trasferta di Madrid contro il Real, praticamente l’unica volta in cui quest’anno si è fermato. Poi sempre in campo sia in campionato che in Champions League e nelle due partite di coppa Italia con Spezia a Fiorentina: 34 presenze per un totale di 2820 minuti. Sarri non lo ha tolto praticamente mai, anche se nel suo ruolo quest’anno c’è come alternativa Giaccherini e cioè un giocatore esperto che ha fatto parte dell’Italia di Conte capace di arrivare ai quarti di finale contro la Germania negli ultimi Europei in Francia. Callejon è uno che non si risparmia mai e fa della corsa e dell’applicazione le sue qualità migliori: ecco perché in una fase di appannamento vengono fuori i punti negativi. Sovrastato sul piano atletico da Spinazzola, non è riuscito mai a mettere la freccia sulla fascia, anzi è stato lasciato spesso sul posto dal giovane esterno di Gasperini. Mai un affondo, un cambio passo decisivo e la palla gol clamorosa fallita di testa a due passi da Berisha: un’occasione che avrebbe potuto riaprire la partita nel finale (Il Mattino)
