Stanchi e poco lucidi dai leader sotto stress segnale che spaventa
Spremuti, stanchi, stressati, poco lucidi: il Napoli ha pagato dazio contro l’Atalanta sotto l’aspetto fisico e psicologico. In difficoltà molti uomini chiave, quelli più utilizzati nel corso della stagione da Sarri: questione di minutaggio e di concentrazione per i tanti impegni ravvicinati, contro l’Atalanta, la squadra è come se avesse staccato la spina, sovrastata sul piano dell’intensità e del ritmo. Gli effetti di un turnover ancora limitato da parte di Sarri soprattutto per quel che riguarda alcuni uomini chiave che comunque hanno quasi sempre giocato e sono apparsi visibilmente stanchi contro l’Atalanta di Gasperini tirata a lucido invece sotto l’aspetto della corsa e dell’intensità agonstica. Quello visibilmente più stanco da un paio di partite è Callejon e non si tratta di un caso visto che tra campionato e coppe lo spagnolo è stato il secondo più impiegato dopo Reina. Il primo segnale negativo era emerso a Madrid contro il Real, poi la conferma a Verona e soprattutto contro l’Atalanta: sovrastato da Spinazzola ha inciso poco sia in fase offensiva che difensiva sbagliando un gol clamoroso di testa a due passi dalla porta. Vive un momento di minore lucidità anche Mertens, costretto a un supplemento di fatica per l’impiego da centravanti al posto dell’infortunato Milik: clamorosa la palla gol sprecata nel primo tempo contro l’Atalanta che fa il paio con quella a Madrid contro il Real. In grande difficoltà anche i due terzini Hysaj e Ghoulam che hanno giocato un numero enorme di partite. L’albanese che sarà assente a Torino per squalifica è stato quasi sempre titolare, salvo qualche rara occasione in cui ha giocato Maggio. Stesso discorso per Ghoulam che in più è stato impegnato a gennaio in coppa d’Africa uscendo al primo turno con l’Algeria (le uniche partite in cui Sarri si è affidato a Strinic). Vivono un momento di appannamento anche le due mezzali Hamsik e Zielinski che sono stati ingabbiati dai centrocampisti dell’Empoli senza riuscire mai a trovare la giocata giusta per i compagni o lo spunto individuale per puntare a rete.
Fonte: Il Mattino