Pagelle CdS – Insigne disegna magie nel prato del “Bentegodi”

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Il Napoli vince a Verona contro il Chievo di Maran e prosegue la sua marcia verso il secondo posto occupato dalla Roma di Luciano Spalletti. Dopo un inizio non facile, padroni di casa avevano eretto un muro per gli attacchi azzurri, Insigne si inventa dal nulla la rete del vantaggio. Il raddoppio è del capitano Hamsik che su assist di Allan deposita la palla in rete. Il tris è siglato da Zielinski, per i padroni di casa accorciano le distanze con Meggiorini su leggerezza di Koulibaly. Secondo il Corriere dello Sport sufficiente Pavoletti.

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Insigne 7,5  – Un “mostro” di talento e d’altruismo, segna ancora – e di ricamo – poi va a recuperare persino in area propria, con un’umiltà che gli fa onore. E’ di un’altra categoria, quando fa così. E sta diventando leader, nel senso autentico del termine.

Jorginho 7 – Siamo su livelli altissimi di regia: sarà perché questa è casa sua, sarà perché in panchina si soffre o magari esclusivamente perché ci sono momenti in cui si è se stessi. Dicono le statistiche: 119 i palloni giocati, con l’8% d’errori, sempre al centro del gioco della squadra.

Hamsik 7  – Ed è il centodecimo gol, utile stavolta per scacciare via le paure del dopo-Real. Poi, alla distanza, il capitano paga il prezzo per lo sforzo, per essere stato nella partita.

 Zielinski (42′ pt) 6,5  – Il gol è ossigeno per l’autostima, la dimostrazione che nelle corde ha capacità realizzativa. Ogni tanto il centrocampista polacco si butta via da solo, forse esagerando, ma rimane centrale alla manovra.

Ghoulam 6,5 – Il binario di sinistra produce manovra sciolta, libera, autorevole e là ci va anche lui, soprattutto lui, trovando spazio per riuscire ad intrufolarsi negli spazi che gli liberano i movimenti: una spina nel fianco per il Chievo.

Sarri (all.) 6,5  – Il suo calcio c’è a tratti, e sono pause fisiologiche: gli basta per spargere tranquillità intorno a sé, per riportare il Napoli nella normalità incredibilmente smarrita. Le tossine della notte di Champions sembrano essere state superate bene.

Allan 6 – La sorte lo trascina fuori, per infortunio, ma prima è quantità industriale, forcing anche ossessionate che vale pure il raddoppio.

Reina 6 – La parata su Inglese ha un peso, più di un’uscita un po’ così. Infonde sicurezza e nel suo piccolo s’inc…, s’arrabbia.

Hysaj 6 – Va dentro, affonda, controlla e lascia gli “scheletri” di Madrid nell’armadio e sembra rigenerato innanzitutto quando prende l’iniziativa e si propone.

Maksimovic 6 – E’ reattivo, anche sufficientemente solido. Ma poi quando Koulibaly comincia a vacillare, va un pochino in confusione pure lui. Diventa un muro sulla botta di De Guzman.

Callejon 6 – Se non è stanco, lo diventa a gara in corso: e nonostante tutto, lo ritrovi in alcuni momenti-chiave, nelle sovrapposizioni.

Pavoletti 6 – Ha difficoltà che si notano ad occhio nudo, però si scioglie alla distanza e sembra cominci ad avvicinarsi agli schemi richiesti da Sarri.

Milik (26′ st) 6  – Sta meglio di quanto ci si aspetti, sembra non si sia mai staccato dagli schemi. Mette minuti nelle gambe.

Koulibaly 5,5  – Si stacca la spina e perde pure l’autocontrollo: l’interpretazione libera che manda Meggiorni all’1-3 lo stordisce ed il finale diventa da brividi, per sé e per gli altri.

La Redazione

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