Da amico era diventato stalker, adesso è stato condannato il poliziotto della Polizia Postale che ha allontanato Fabio Quagliarella dal Napoli, minando i suoi rapporti con la società azzurra ed il presidente De Laurentiis. “E’ stata fatta giustizia”, così l’attaccante di Castellammare ha commentato la sentenza ai danni di Raffaele Piccolo che è stato condannato in primo grado a quattro anni e otto mesi di reclusione, interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e risarcimento dei danni in separata sede. “Chiedeva magliette e autografi, poi le richieste sono diventate incessanti ed il clima cambiò: arrivarono minacce a me, a mio padre e alla mia fidanzata dell’epoca, ma soprattutto lettere anonime indirizzate al Napoli in cui venivo descritto come un camorrista oppure un pedofilo. Così è cambiato il mio rapporto con De Laurentiis”. “E’ la conferma – ha spiegato – di quello che ho sempre sostenuto. Il mio addio al Napoli (avvenuto nell’estate 2010 con il trasferimento alla Juventus, ndr) ha avuto delle motivazioni ben diverse rispetto a quelle di cui si parlava all’epoca”.