CdS – Non chiamatela nè presunzione, nè follia, chiamatela remuntada!

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Il tecnico, coerente con se stesso e con le proprie idee anche al Bernabeu, è tornato da Chamartìn più convinto che mai: perdere non piace a nessuno, per carità, ma lui ha una voglia matta di dimostrare che i suoi ragazzi possono ancora inseguire l’epica. E come l’allenatore, anche Reina e colleghi: ecco, se c’è una cosa venuta fuori dalla notte di Champions è l’assoluta compattezza dello spogliatoio. E d’accordo Maradona e il suo mito, ma è Sarri in persona ad aver dato il via alla lunga vigilia chiedendo alla squadra di provarci con tutte le forze. Sì: il tecnico ha da un lato imposto ai giocatori di non perdere di vista i prossimi impegni, Chievo in testa, ma contemporaneamente ha spiegato fermamente di credere nella rimonta. Nella remuntada. E non è presunzione e neanche follia, perché la difficoltà è chiara anche a lui, però Sarri farà di tutto per tener testa al Real. Forte anche di un San Paolo da brividi.

 

 

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