Stamane durante Si Gonfia La Rete, in onda sulle frequenze di Radio CRC è intervenuto Paolo Condò di Sky Sport. Ecco quanto riportato da ilnapolionline.com:
“Sarri è una persona diversa dalle altre che abitano il mondo del calcio. Ha una genesi diversa. E’ diventato professionista solo dopo tantissima gavetta. E’ partito da zero e questo ne fa un personaggio diverso. Gli allenatori che sono stati ex-giocatori hanno una serie di caratteristica in comune, mentre chi non lo è stato ad alto livello, ha in comune qualcosa di speciale: penso a Mourinho, a Sacchi ad esempio. Sarri è salito a tutti i pioli della scala, non solamente gli ultimi.
Il gioco del Napoli è il gioco più riconoscibile della Serie A. Un calcio spettacolare, divertente e bello da vedere. Alcuni commentatori lo dicono a denti stretti, però: la scuola calcistica del gioco all’italiana fatica ad amare il calcio di Sarri, che è di pura ispirazione olandese. Se si vince con questo gioco? L’Ajax, il Milan, il Barcellona: tutti hanno largamente vinto nel corso delle generazioni passate e presenti. Si vince anche col gioco all’italiana, per carità. Quale dei due sia migliore? Non esiste una risposta, sono due predilezioni, e come tali dipendono tutte da un giudizio soggettivo. Quanto questo Napoli potrà vincere, soltanto il tempo potrà dircelo.
L’unico aspetto del Napoli che mi lascia un po’ perplesso è la gestione della partita. A San Siro ha annichilito il Milan nei primi dieci minuti eppure ha sofferto. Sarri, come Guardiola, impone di ripartire palla a terra dalla difesa sempre e comunque, anche se pressati. Questo lo puoi fare soltanto se hai Koulibaly e Albiól, perché sono due palleggiatori di assoluto livello, considerato il loro ruolo ovviamente. Tonelli ha tantissime qualità, ma palleggiare non è tra queste. Al posto di Sarri, in questi casi, contemplerei il lancio lungo. Questo ovviamente comporta altri cambi: il tridenti piccolo sarebbe poco conveniente e occorrerebbe Pavoletti”.