L’azzurro rendimento esterno è stato un successo in Europa, per la precisione in Champions, dove il Napoli ha scoperto d’avere uno corazza protettiva: tre partite, due vittorie ed un pareggio (a Istanbul), cinque gol fatti e tre subiti, praticamente la chiave d’accesso per gli ottavi, ch’erano stati messi a rischio nella rocambolesca sfida del san Paolo con il Besiktas e che sono stati conquistati con il blitz di Lisbona (e dunque a prescindere dalla goleada della Dinamo Kiev sui turchi). Cinque vittorie in campionato e restano altre nove partite da dover affrontare in trasferta: il primato delle dieci affermazioni (che risale al 2013-2014, la prima stagione di Benitez) chiaramente vacilla, non foss’altro perché le occasioni restano tante. Ma ci sarà da andare, nell’ordine, dopo Bologna, a Verona, poi all’Olimpico di Roma contro i giallorossi, ad Empoli ed a seguire di nuovo nella Capitale dove però, chiaramente, dovrà incrociare la Lazio, la «doppia» Sassuolo e Inter, la Torino granata, la Genova sampdoriana. Ma sì, viaggiare…