Il centrocampo azzurro – di A. Tullio: “Cambia la mediana, ma il risultato con cambia”
Si parte con i soliti tre titolari, Jorginho con Hamsik ed Allan ai suoi lati. Il Napoli attacca e fa la sua partita. Poi subisce. Inizia cosi la scalata. Jorgingho poco marcato ha fretta e prova a verticalizzare, ma il Palermo legge le giocate ed occorre farla girare la palla. Palleggiare per arrivare al varco, trovare la luce. Quella che non arriva per tutto il primo tempo perché Hamsik si abbassa ed attacca poco la porta li dove il Palermo costruisce con il passare dei minuti densità e mischia. Il secondo tempo si cambia, esce Allan, entra Zilienski. Ancora è troppo poco perché il tema della partita non cambia cioè quello che nel quale il Napoli attacca ed il Palermo si salva. Cosi la metà cambia perché il Napoli ha bisogno di una maggiore spinta. Entra Pavoletti, esce uno scontato Jorginho e si passa a due. Su Hamsik e Zielinski si poggia l’intera metà campo perché occorre protezione con un Palermo che se può si affaccia ed attacca in superiorità numerica un Napoli tutto proteso in avanti. I minuti scorrono e nasce la partita della fatica, quella di Zielinki e quella di Hamsik. Dalla fatica alla luce, l’assist per Mertens è proprio di Piotr che verticalizza al momento giusto, quello di un Palermo un attimo distratto. Il resto dei minuti è storia con Hamsik E Zielinski che mediani non sono e nemmeno incontristi che si sacrificano per reggere le quattro punte sopra la palla. E’ pareggio e cosi finisce, con mille rimpianti. La fatica dei nostri mediani che si trasformano in incontristi non premia una vittoria meritata se solo fosse arrivata.
a cura di Alessandro Tullio