Bisogna crederci. Le imprese appaiono sempre impossibili, ma ci sono motivi che spingono a crederci. Anche il Napoli deve ed uno dei motivi è il duo Reina e Albiol. I due iberici sembrano essere di nuovo al top. L’asse spagnolo che prima protegge e dopo rilancia l’azione. Pizzicato da Montella alla vigilia, Reina ha giocato una partita…dimostrativa. Sentiva di doversi comportare nel modo più sportivo e avvertiva la necessità di non commettere errori. Reina ha giocato una partita di questo tipo e non l’ha sbagliata. Davanti a sé aveva Albiol, orfano della sua rude metà calcistica, Koulibaly, e alle prese con le prime e inattese malefatte del suo nuovo collega di reparto Tonelli. Reina-Albiol è l’asse spagnolo col quale il Napoli si protegge e si rilancia. Due caratteristiche li accomunano: la personalità e la capacità di costruire il gioco. I piedi del portiere sono piedi da centrocampista. Sabato sera, quando nella prima mezz’ora il Milan era costretto a indietreggiare pressato dal Napoli, toccava a Donnarumma rilanciare l’azione, ma i piedi del giovane numero 1 rossonero non consentono chissà quali aperture; al contrario, quando la gara si è capovolta, Reina ha partecipato serenamente al palleggio difensivo della sua squadra. Lo stesso va detto di Albiol, considerato da Sarri il primo regista del Napoli. Con quei due, il Napoli parte bene e arriva meglio. (CdS)
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