Sarri sul Mattino: “Milano? Un banco di prova “feroce”. Per Maksimovic il percorso è lungo e spiego perchè”
. Sarri a tutto campo alla vigilia della trasferta del Meazza, match d’alta classifica, uno snodo cruciale per tutta la stagione. Una settimana all’insegna di Maradona: che sensazione ha provato nell’incontro e cosa può rappresentare Diego nel presente e nel futuro? «Ero commosso più che emozionato, per quelli della mia generazione Maradona rappresenta il calcio e per Napoli tutto perché in quasi cento anni le uniche vittorie sono state con lui che è giustamente l’idolo assoluto di tutta la città. Spero che queste sensazioni le lasci anche ai miei giocatori pure se le generazioni sono cambiate e l’impatto è diverso da chi lo ha visto direttamente. Un personaggio come lui può darci grandi motivazioni».
Con lei dove giocherebbe Maradona? «Dove vuole, penso che quando hai un giocatore che è capace di vincere da solo le partite, anzi un Mondiale, il resto della squadra deve essere organizzato per farlo rendere al meglio».
Montella auspica che Maradona possa essere stato un elemento di distrazione... «Io invece mi auguro che sia un’iniezione di determinazione e motivazione».
Ancelotti l’ha definita un’icona del calcio italiano perché insieme a Montella può contribuirne alla crescita. «Lo ringrazio per le parole positive che pure l’anno scorso spese per me, anche se non mi sento un’icona: probabilmente si riferisce a un modo di giocare che in Italia non era usuale e ultimamente sta venendo fuori con 3-4 allenatori diversi e potrebbe aprire un’evoluzione per i prossimi anni».
L’emergenza difesa come pensa di risolverla? «L’emergenza c’è stata per tutta la settimana e il reparto è stato completato con i difensori centrali della Primavera. Albiol ha ancora qualche linea di febbre e si spera di recuperarlo, Tonelli ha svolto tutto l’allenamento anche se è un po’ dolorante, Maksimovic sta bene: decideremo all’ultimo».
Milan e Napoli sono le squadre che esprimono il miglior calcio, che partita è quella del Meazza? «Una partita che ci potrà dire a che punto siamo, un banco di prova feroce per tutte e due le squadre. Il Milan ha fatto passi avanti giganteschi negli ultimi mesi, il merito è dell’allenatore. Per noi sarà una partita difficilissima: è un campionato strano perché per mantenerti in alto non devi sbagliare niente contro le medie-piccole e se vuoi andare nella fascia alta devi vincere gli scontri diretti. La media punti delle prime cinque-sei squadre è impressionante».
La Juve è tornata tra gli umani, lei firmerebbe per il secondo posto? «Se avessi firmato dieci anni probabilmente l’avrei fatto per la serie C e sarebbe stata una ca…. Quindi, non firmo niente fermo restando che la Juve è di un’altra categoria, basta leggere un bilancio».
Suso e Bonaventura saranno per voi i due pericoli maggiori? «Sono due giocatori molto bravi tecnicamente, abili a saltare l’avversario e anche a tagliare in mezzo al campo tra le linee: creano difficoltà a tutti e lo faranno anche a noi, dovremo limitare il pericolo».
A che punto è la condizione di Pavoletti? «Sta bene da un punto di vista di recupero dall’infortunio ma non ha ancora la condizione dei compagni, un fatto abbastanza normale visto che si è allenato a parte. La storia del gatto che si morde la coda, per ritrovare la forma migliore avrebbe bisogno di giocare, comunque sta progredendo».
A Milano sarà una partita più di sciabola o più di fioretto? «Come in tutte le partite ci saranno momenti di fioretto e altri di sciabola. Andremo incontro a dei momenti di sofferenza e di difficoltà ma ci saranno allo stesso tempo delle possibilità per noi. Quando parlo di mentalità mi riferisco proprio a questo: interpretare al meglio tutti i momenti delle partite».
Come procede il processo di crescita di Maksimovic? «In allenamento può sembrare tutto più semplice. Invece in partita per un ragazzo che ha cominciato a giocare a 12 anni in una certa maniera e lo fa da 14 non è così: basti vedere la differenza di rendimento di Chiriches rispetto allo scorso campionato. Oltre a queste problematiche c’è anche il fatto che Maksimovic per diverse stagioni ha giocato in una difesa a tre. Si tratta di un percorso abbastanza lungo, una cosa che ci aspettavamo. Spero che il ragazzo abbia la pazienza per completare l’intero percorso perché le qualità per fare bene le ha tutte».
Quali sono gli obiettivi viste anche le alternative? «Dobbiamo rinunciare a tre giocatori per la coppa d’Africa, l’unica manifestazione al mondo che si svolge con i campionati in corso: se fossi un presidente sarei disposto a qualsiasi battaglia legale per farla smettere, è una cosa assurda. Con tutte le problematiche di questa settimana se avessimo avuto Koulibaly sarebbe stato diverso. Per quanto riguarda le alternative l’incidenza di un ragazzo di 22 anni non è come uno di 27, anche se funziona metterne due o tre in una volta. Abbiamo dei giovani di grande prospettiva che il massimo del rendimento lo avranno tra tre-quattro anni». Allan sta rendendo un po’ meno rispetto all’anno scorso perché è esplosa la qualità di Zielinski? «Secondo me sta facendo meglio dello scorso anno, solo che l’alternativa adesso è Zielinki, un giocatore destinato a una grandissima carriera che ha grande qualità ed è forte da un punto di vista fisico. Ma Allan proprio perché sta giocando meno secondo me sta avendo un rendimento superiore».
Fonte: Il Mattino