A. Tullio – L’attacco azzurro: “Quello che poteva essere e non è stato”

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La freddezza di Gabbiadini. Ci mette la faccia quando le circostanze lo danno con la valigia sulla porta, prossima destinazione da definire. Sarà il grande rimpianto, il grande tormento  se cosi fosse. Quello che poteva essere e non è stato. La promessa mai concretizzata. Quel fiore mai sbocciato. E’ tutto lì grazie al genio di Mertens che procura il rigore netto, quello che scaccia via i rimpianti di una gara che il Napoli comunque non avrebbe meritato di perdere. I minuti che scorrono raccontano di un Napoli che tuttavia parte senza Gabbiadini. Inventa Insigne, raddoppia Mertens. Non basta perchè il Napoli ci mette la forma ma stasera manca la sostanza. Callejon sgroppa sul lato e ci prova ma non è fortunato cosi come Mertens “scippa” il vantaggio non appena può. Il Napoli si fa raggiungere, superare ed i rimpianti della gara tormentano un eventuale dopo partita dove le etichette si sarebbero sprecate. Le etichette di un Napoli bello a cui manca l’essenziale. Cosi non è perchè Mertens ( ancora ) si libera in area e finisce a terra. Al resto ci pensa Gabbiadini ai quali bastano appena 5 minuti di gioco. E’ qui che si consuma la contraddizione di questo Napoli che non sposa Gabbiadini. Storia che promette e non si consuma nel finale. Finale diverso stavolta, il Napoli esce da Firenze con il minimo. La solidità che la vera arteficie del trionfo a discapito del bel gioco , ancora rimane chimera ed allontana il Napoli da qualsiasi velleità.

Factory della Comunicazione

a cura di Alessandro Tullio

 

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