Castellini alla GdS: “In porta domani al San Paolo la scuola italiana di Reina e lo stile…inglese!”
Luciano Castellini, per tutti il Giaguaro, ha giocato in Serie A soltanto con le maglie di Torino e Napoli. Otto stagioni in granata, sette in azzurro: totale 403 presenze in campionato. Chissà se Pepe Reina e Joe Hart hanno mai sentito parlare di lui. «Non credo proprio! Però io conosco bene loro e li stimo molto entrambi» dice alla GdS:
Pepe è un idolo del San Paolo, il leader dello spogliatoio del Napoli. «È un portiere molto più vicino alla scuola italiana rispetto ad Hart», spiega Castellini. «Il fatto che sia un trascinatore non lo si vede da come richiama i compagni ma dagli interventi che fa. Lui è uno affidabile che però quando sbaglia lo ammette. È questo che lo rende un riferimento per il gruppo. Nessuno ti sta a sentire se commetti errori in continuazione, Reina è innanzitutto uno che para bene». Per Castellini, Reina è importante «in campo e di conseguenza fuori, non viceversa». Anzi, Castellini ammette di avere una punta di “invidia” per Pepe: «Anche io con i piedi me la cavavo bene, ma ai miei tempi non ce li facevano mai usare».
Joe Hart è…stile inglese. Interpreta il ruolo in modo più vintage. «Mi è piaciuto il fatto che Hart abbia voluto una nuova sfida», dice Castellini. «Prima era abituato a giocare in un club dove poteva permettersi il lusso di qualche errore perché la sua squadra avrebbe potuto rimediare, qui sa che deve essere impeccabile nonostante venga messo più spesso sotto tiro dagli avversari. Credo stia facendo bene, magari una “papera” sarà capitata ma ha reagito con orgoglio britannico. Anche il suo stile tra i pali è molto inglese, lo si vede dal coraggio nelle uscite basse».
Parità, se la augura Castellini: «Non posso augurarmi che una delle due squadre che porto nel cuore esca sconfitta. Sono legato ai colori azzurri come a quelli granata, la gente a Napoli come a Torino mi ha dato tanto. Quindi, mi auguro sia un bella partita. Magari con i due portieri protagonisti».