Milik: “Ottimo Mertens, ma al mio ritorno…”
Ieri alla presentazione del calendario
«Il giorno del mio rientro è più vicino. Ma decidono i medici la data di quando tornerò a giocare».
L’estenuante conto alla rovescia tra promesse, speranze, paure non confessate, in attesa della definitiva guarigione di Arek Milik, continua a scandire le giornate del Napoli.
La verità è attesa nelle prossime ore, quando il polacco sarà a Roma, a Villa Stuart, a consulto dal professore Pierpaolo Mariani. «Mi dirà lui quello che devo fare».
Era atteso per questa mattina la visita al ginocchio operato, ma slitta a domani per una serie di impegni improvvisi del prof. Mariani. Orfano del suo giovane campione, tradita dal legamento del cavaliere che doveva raccogliere l’eredità di Higuain, la squadra azzurra ha, in sua assenza, macinato gol conquistandosi anche la sfida stellare al Real Madrid negli ottavi di Champions. «Quel giorno voglio esserci, è una di quella gare per cui vale la pena fare questo mestiere: non credo che partiamo battuti, è una gara complicata ma noi ci proveremo lo stesso», ha raccontato sorridendo l’attaccante alla stazione Marittima, durante la presentazione del nuovo calendario ufficiale del club azzurro, alla presenza del direttore generale del Napoli, Alessandro Formisano, del country manager della MSC, Leonardo Massa e dal direttore del Museo Archeologico Nazionale Paolo Giulierini. «Sono passati pochi mesi dall’operazione al crociato, sto facendo il massimo per tornare il prima possibile in campo, spero di esserci per gennaio-febbraio», insiste ancora. I tifosi aspettano con ansia che il loro numero 99 rimetta piede in campo: l’ultima volta a Bergamo, con l’Atalanta. Poi lo strappo, nei minuti finali di Polonia-Danimarca. Aspettando Milik, l’uomo che per tutti è colui che sarà capace di trascinare il Napoli nella corsa verso il cielo. «Scudetto o andare avanti in Champions? Non penso che si possa scegliere, penso che noi dobbiamo provare sempre a dare il massimo, a ogni partita». Il Napoli si prepara a prendere un nuovo attaccante a gennaio e lui fa attenzione a tenersi alla larga dalla spinosa questione. «Se fanno bene? Non tocca a me dirlo, le scelte della società non le devo certo giudicare io». La società prende Pavoletti anche perché vuole lasciargli il tempo di guarire, seguito e curato da fisioterapisti e preparatori atletici, svincolato dalla squadra, libero di percorrere un sentiero tutto suo. Altri hanno giocato al suo posto. «Devo dire che Mertens se la sta cavando molto bene: è forte, e poi è un mio amico. Però è chiaro: ora che torno io meglio che torni a giocare sulla fascia sinistra». Ride. Altro che uomo dell’Est: il ragazzo se la spassa, ha il senso dell’ironia e ha capito bene il ruolo che ha in questa squadra e in questa città. «La gente mi incontra e mi sommerge di attenzione. Ne sono fiero, orgoglioso. E tutti mi fanno la stessa domanda: quando torni? Quando torni?». Anche Sarri sta respingendo la tentazione di mettere fretta a Milik in attesa dell’annuncio della lieta novella. «Sarri è un allenatore che lavora molto sulla tattica, uno che sa cosa chiedere a ognuno dei suoi giocatori. Io mi trovo molto bene con lui, è molto bravo. Ogni giorno mi vede e mi chiede come va… anche lui non vede l’ora di riavermi a disposizione: è il mio primo allenatore in Italia espero che sia anche l’ultimo. Così come spero che il Napoli sia l’unica mia società italiana», dice svelando di essere anche un bel po’ furbo. Il polacco è sereno, si vede che la guarigione è vicina, vicinissima. E si vede che dal consulto previsto per domattina si attende davvero delle belle notizie. «Aspetto con calma le decisione dei medici…». Il lungo viaggio dentro il tunnel dell’infortunio, inseguendo con ammirevole tenacia l’obiettivo della guarigione, appare quasi finito. Il ginocchio di Milik è guarito. Ma l’annuncio lo dovrà dare ufficialmente il professor Mariani, il chirurgo che ha operato il giocatore polacco, a Roma, dopo il controllo, a conclusione di due mesi e mezzo di cure e attività rieducativa. Però è chiaro, visto le attività che sta svolgendo negli ultimi giorni nel quartier generale di Castel Volturno che ha recuperato completamente la sua funzionalità. Ora, se domani arriverà l’ok di Mariani, si apre una fase nuova, non meno decisiva e delicata, quella della ripresa atletica, dalla potenza alla velocità, un lavoro che Milik continuerà a Castel Volturno, come ha fatto nelle settimane scorse. Tra circa 15 giorni si sottoporrà ad una nuova serie di test, e solo allora potrà stabilire un programma per la progressiva ripresa dell’attività agonistica. La speranza del club azzurro è di riaverlo in campo per metà mese, magari già in panchina per la prima di ritorno con il Pescara. E la sua risposta è secca: «Non voglio pensare a scadenze o rientri, ma mi sento molto bene, è la prima volta che subisco un infortunio del genere e sto lavorando sodo. Il professor Mariani mi aveva detto che sarei potuto tornare ad allenarmi in gruppo dopo tre mesi dall’intervento. Adesso dovrà darmi l’ok, aspetto il suo responso. Diciamo che sarò a disposizione dell’allenatore tra gennaio e febbraio». Poi, anche per respingere le pressioni, gioca a fare il timido. «Non so se con me il Napoli potrà continuare ad andare bene come ha fatto fino ad adesso. Mi piace come giochiamo, e spero che la squadra continui a giocare così bene anche con me in campo». Infine svela che non sa ancora se andrà in Polonia a giugno per l’Europeo Under 21: «È troppo presto per poter decidere».
Fonte; Il Mattino