CdS – “Come si fa a rinunciare ora al Magnifico?”

0

Altro che falso: il nove alla casella di Lorenzo Insigne è verissimo. Nove: come le partite consecutive giocate dal 26 ottobre con l’Empoli al trionfale martedì di Lisbona, e volendo anche come il voto in pagella strappato a suon di prestazioni e gol nelle ultime settimane. Lorenzo è tornato magnifico: quanto mancavano le sue giocate, gli strappi e i graffi sulla pelle degli avversari. La differenza è tutta lì ed è sostanziale: la squadra cresce in qualità, pericolosità offensiva e fantasia. Mente e gamba leggere come l’aria. Fino a prova contraria: perché la lunga serie di impegni e i 678 minuti accumulati sono un fardello da gestire. Magari già domani a Cagliari: Sarri ci pensa, riflette. Anche se rinunciare a un Insigne così, ora come ora, non è per niente facile.

Factory della Comunicazione

MOMENTO D’ORO

E allora, tutto torna: le vittorie, la qualificazione in Champions, l’entusiasmo e anche Insigne. Lorenzino superstar: dire che la prima parte della sua stagione sia stata all’altezza delle aspettative, beh, equivarrebbe a un torto grande al suo talento, però dopo la panchina di Crotone, e più precisamente dalla Juve (compresa) in poi, i parametri sono gradualmente schizzati fino al top. Come è giusto che sia quando hai anche a che fare con un giocatore del suo calibro.
Torino, dicevamo, la chiave: gran partita, grande assist disegnato con il piedino preferito in favore di Callejon e grande amarezza per la sostituzione al 62’. Una spinta interiore, evidentemente. Una stura: il tempo di riordinare le idee, ritrovare la Nazionale e poi, dopo la sosta, Insigne s’è messo in proprio. Segnando 4 gol in tre partite di campionato, con Udinese (2), Sassuolo e Inter, e partecipando con estremo sacrificio e grande bellezza tecnica alla notte di Champions con il Benfica.

LE FATICHE

E ora? Parliamone: domani il Napoli affronterà il Cagliari per confermare i notevoli progressi dell’ultimo periodo e lui, dopo gli straordinari per la squalifica di Mertens con l’Inter e la partita del da Luz, potrebbe anche cominciare dalla panchina. E non si tratterebbe di una scelta tecnica, bensì di un turn-over preventivo: dall’Empoli al Benfica, dall’Italia all’Europa, sono nove le fatiche consecutive interpretate da Insigne con il passo tipico di chi coniuga le due fasi senza soluzione di continuità. Un carico che non bisogna trasformare in sovraccarico: il rischio è quello. Fermo restando che, dopo la partita aperitivo con il Cagliari, in programma domani alle 12.30, il Napoli avrà poi la possibilità di preparare la prossima con il Torino attraverso una cosiddetta settimana tipo. Da domenica a domenica (18 dicembre, ore 15, San Paolo). Riflessioni in corso, insomma. Ma la certezza di base resta: Lorenzo è tornato

Fonte: CdS

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.