Il centrocampo azzurro – di A. Tullio: “La superiorità della concretezza”
Diawara affiancato da Hamsik ed Allan è il fulcro di una metà campo. Sintesi di forza e tecnica che unita alla corsa ed al contrasto regala al Napoli equilibri e gioco, dinamicità ed idee, sapienza e sagacia tattica. I minuti scorrono ed il Benfica fa fatica ad imporre i suoi ritmi perchè a metà campo il Napoli non concede, ma gioca, non regala, ma punge, non indietreggia, ma attacca lì dove il Benfica si scopre e lascia campo. Il lavoro inizia da lontano perchè sono gli esterni di attacco che sanno accorciare sul portatore lusitano di turno e favoriscono copertura e pressing che con il passare dei minuti diventa supremazia. Tattica, tecnica e grinta agli azzurri non mancano. Hamsik è sempre decisivo e lucido cosi come Allan che non molla un centimetro e mai si arrende. Nel mezzo c’è Diawara che è diventato titolare di un Napoli che non può più fare a meno di lui. L’ex Bologna gioca semplice ed alterna giocate lunghe e corte. Fa sempre ciò che serve alla squadra senza mai strafare. Riconquista e gioca. Gioca e riparte. Contrasta e copre preventivamente. In questa zona di campo si costruisce cosi il muro che con il passare dei minuti garantisce lunga vita agli azzurri perchè il Benfica fatica ad imporre quei ritmi che sarebbero necessari per provare a vincere una partita improba. La superiorità del Napoli è concreta e si concretizza con il passare di quei minuti che portano i lusitani alla ricerca di palle orizzontali e sporadiche perchè spazi non ce sono. In fase di possesso tuttavia si rileva l’essenzialità di questa squadra perchè trova spazi e tempi per dare fastidio al Benfica che si trova spesso a scappare verso la propria porta. Ad un quarto d’ora dalla fine entra Rog e Zielinsky va a fare il terzo a sinistra in attacco. E’ il Napoli del futuro. Certezze, non speranze. Gli ottavi sono alle porte.
a cura di Alessandro Tullio