Insigne e Sarri, ecco cosa si son detti all’uscita di Lorenzo

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Sette mesi dopo. Callejon è sbucato dalla destra e Insigne a centro area, ha sollevato lo sguardo verso quel cross che gli veniva incontro come un buon amico atteso per 223 giorni sull’uscio di casa. Gol. Il numero 30 con il Napoli. Con tanto di lode. Poi arriva dopo 10 minuti di autentico giramento di testa, anche il gol numero 31. E nel mezzo una traversa e una rete clamorosamente fallita solo davanti alla porta di Karnezis. Ma sì, «scusate il ritardo» avrebbe titolato Massimo Troisi. «Ora Lorenzo impari ad avere più pazienza», gli consiglia dagli studi di Sky l’idolo di Insigne, Alex De Piero. Già, non deve essere stato un periodo semplice. Un’astinenza che psicologicamente ha avuto il suo peso nella vita di Insigne. Un digiuno che viene interrotto dopo che solo in mattinata lo staff sanitario aveva dato il via libera: poche ore prima, nella serata di venerdì, ha avuto un leggero attacco influenzale. E allora, quando esce dal campo e si avvicina a Sarri non lo fa per lamentarsi della sostituzione ma per chiedere il permesso di andare subito sotto la doccia. Per non prendere altro freddo e pioggia. E quando esce dal ventre della Dacia Arena, gli unici che non riesce a dribblare sono i ragazzini che lo attendono per una foto e un autografo.

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Fonte: Il Mattino

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