Stamane durante Si Gonfia La Rete, in onda sulle frequenze di Radio CRC, è intervenuto Sebino Nela, ex giocatore. Ecco quanto riportato da ilnapolionline.com:
“Non credo che al Napoli bisogni fare cose straordinarie. L’allenatore lo conosciamo, stiamo apprezzando quanto di buono ci sta facendo vedere, visto che la squadra continua comunque a girare. Certo non arrivano alcuni risultati, e qualche problemino c’è è innegabile, ma non è ancora il momento di far partire una caccia alle streghe che rovinerebbe solamente l’ambiente. Tutti lavorano con impegno e passione, sono sicuro che il Napoli rialzerà presto la testa. Gabbiadini? Solo il mister può dirci che soluzione usare. E’ lui che conosce al meglio i suoi ragazzi. Il falso nove può essere un’idea, ma ci vuole un giocatore adatto per questo lavoro. Mertens è sicuramente uno dei papabili, ma deve ancora apprendere al meglio il suo nuovo ruolo.
Gli errori difensivi fanno parte del gioco del calcio. Senza, le partite finirebbero zero a zero. Anche il portiere, cinque, sei errori a campionato li devi mettere in preventivo. Poi magari qualche errore può arrivare in partite dove vinci comunque, altre dove ti risulta fatale. Il valore di Reina non si discute, è indubbio. Gli errori sono comunque singoli, non certamente di reparto. Possiamo parlare di tante cose: di mancanza di attenzione, di superficialità ecc ecc., ma ribadisco, nel gioco del calcio sono tutte cose che ci stanno. Poi tutto va contestualizzato, attenzione. E’ vero che sei un professionista, e quindi tutte le partite vanno giocate al massimo, ma se sbagli contro l’ultima in classifica, può anche essere passabile. Se invece arrivano in partite cruciali, allora no, lì non è perdonabile. Ho giocato a calcio, è sempre così. Sbagliamo tutti, anche i migliori. Poi c’è sempre la sfortuna di prendere un avversario che questi errori non li commette mai. Per me il Napoli rimane sempre una delle migliori squadre del campionato. Limando queste piccole disattenzioni, allora si ritornerà ai livelli di prima.
Un nome in attacco? Dobbiamo dirlo noi? Deve dircelo l’allenatore che tipo di caratteristiche sta cercando. Se dovessi dare un nome, direi Pavoletti che è un giocatore d’area, un po’ come Milik. Il Genoa è una squadra che lavora bene ed è sempre sensibile e preparata a qualunque evenienza”.