Marchetti: “Il rinnovo di Koulibaly? Lascia spazio all’immaginazione. Gabbiadini via a gennaio? Dipende…”

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Stamane durante Si Gonfia La Rete, in onda sulle frequenze di Radio CRC, è intervenuto Luca Marchetti di Sky Sport. Ecco quanto riportato da ilnapolionline.com:

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“A differenza dell’Inter, il Napoli gioca benissimo ormai da tempo. Ha un allenatore che ha fatto gavetta e sa radicare nella testa dei giocatori le proprie idee di calcio. Lo scorso anno non avrà vinto lo scudetto, ma il Napoli ha fatto un campionato da incorniciare. Sono venuto spesso a vedere gli azzurri e mi sono sempre divertito. La Juve è al momento dietro, però, i valori alla fine verranno sicuramente fuori. I bianconeri l’anno scorso partirono malissimo, quindi i dati che abbiamo alla quarta giornata sono sempre relativi. Il Napoli, però, non primeggia solamente in classifica, ma anche in campi come: il possesso palla, i tiri nello specchio e altro ancora. Questi sono sintomi che la squadra è migliorata, si è completata ed è molto più competitiva. La Juventus magari alla fine rivincerà il campionato, ma sono sicuro che il testa a testa durerà ancora per molto.

I nuovi acquisti faticano sempre ad entrare nel sistema di Sarri. Forse Maksimovic sarà quello ad entrare più tardi, visto che i meccanismi difensivi da apprendere sono abbastanza complessi. Quando, però, tutti entreranno in rodaggio, il Napoli avrà a disposizione giocatori già pronti, che hanno già dimostrato di essere forti, ma che hanno margini di miglioramento spaventosi. Un periodo di ambientamento è obbligatorio.

Le parole di Satin danno spazio all’immaginazione sulla clausola per Koulibaly. Credo che ci sia più un patto tra gentiluomini che un qualcosa messo nero su bianco. Le più pericolose sono le squadre della Premier che hanno una capacità di spesa inimmaginabile per i nostri standard. Gabbiadini via a gennaio? Dipenda da lui. Milik al momento ha stabilito una certa gerarchia, quindi non è facilissimo gestire una situazione del genere, anche perché se va via, insomma, il Napoli deve prenderne uno di altrettanto valore. I movimenti da prima punta non ce l’ha nel DNA. Il problema non è tattico o tecnico, a volte non teniamo conto del fattore umano. Essere sempre subordinati a qualcuno è deprimente, ti rende più nervoso e suscettibile”.

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