HAMSIK sfida Higuain: “Noi siamo tra i più forti al mondo, aspetto la Juve”

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E chi l’avrebbe detto, dieci anni fa, che sarebbero arrivati sin quassù, tra le stelle? L’estate del 2007, prim’ancora che s’andasse a cresta alta: c’era un orizzonte da disegnarsi e l’incognita da sfidare. Un bambino, ma non un ragazzo, s’affaccia nella Castel Volturno bollente e inconsapevole d’essere al cospetto d’un simbolo della rinascita napoletana. «Ed ora siamo tra i quindici club più importanti al Mondo». Si scrive Hamsik e si (ri)legge una scelta di vita, iniziata tanto, ma tanto tempo fa, nella penombra d’una incertezza naturale, avviata partendo dal ruolo di matricola (terribile) e poi solennemente ribaltata, presentandosi in Champions per la terza volta, però dopo aver anche abbellito la bacheca: «Ma questa è la musichetta più bella che ci sia».

«QUA SONO FELICE». E’ fatta, e stavolta sembra definitivamente, con un rinnovo fino al 2020 che sa di «eternità» e che trascina sino alle spalle dei miti, di Bruscolotti e Juliano, i principi azzurri con il maggior numero di presenze, ma soprattutto di Diego Armando Maradona, che dista niente, «appena» diciassette reti, dal record assoluto tra i goleador. «Io qua sono felice e non ho mai pensato di andar via». E siamo alla decima ed è già successo tanto, non ancora tutto, perché la sua Napoli è in due coppe Italia, in una Supercoppa, nelle tre qualificazioni in Champions e in desideri che restano lì, inchiodati nella privacy d’uno che in patria, a Sport24, ha confessato se stesso. «La mia priorità è sempre stata quella di rimanere con il Napoli. E’ chiaro che durante il mercato si parli tanto, ma io non avevo un’altra intenzione, quella di rinnovare: ho solo atteso che ci fosse l’accordo».

OH, CAPITANO. Ci fu un momento, e mica molti anni fa, che bastava un tovagliolo per trasformarlo in contratto: ma è andata più o meno liscia pure adesso, perché tra Hamsik e De Laurentiis c’è un rapporto quasi familiare, c’è un affetto che non induce alla trattativa, anzi la evita, spinge per scavalcarla e cancellare le dinamiche (solite) del calcio. «Non c’è stato nessun problema serio, l’intesa è stata raggiunta velocemente ed io sono felice di aver rinnovato con il Napoli. Appena finita la stagione, ho staccato la spina e mi sono dedicato alla famiglia, non ho ascoltato i rumors, tanto sapevo come sarebbe andata a finire».

FIOCCO ROSA. Casa Hamsik è a Castel Volturno, due passi dal centro Sportivo del Napoli, una villetta acquistata per radicarsi nel territorio, per sentirlo sempre più suo. E a casa Hamsik, adesso, sta per arrivare il terzo figlio, una bimba, che andrà a far compagnia a Christian ed a Lucas. «Siamo ovviamente felicissimi: non vediamo l’ora, arriverà una femminuccia, e per noi sarà qualcosa di nuovo, di diverso».

IL FUTURO. C’è la Champions da affrontare, e sarà un piacere per Hamsik immergersi in quell’atmosfera che per lui è magica; ci sarà il campionato da attraversare, il decimo, e si ripartirà da Palermo, stadio ed avversario con il quale è feeling particolare; ci sarà la coppa Italia, anche quella, magari da inseguire ancora; ci sarà un anno da vivere da protagonista, con una maglia addosso che si è incollata – ma leggera – come una seconda pelle, e che induce il capitano di una squadra ringiovanita dentro a crederci. «Io e questo club siamo cresciuti assieme, nel corso di questo decennio, ed è stato molto bello. Siamo tra i più forti al mondo e penso che qui si possa puntare a qualcosa di importante, sia in Italia che in Europa».

CIAO, PIPITA. Ma non si sfugge – e neanche in Patria – alla domanda centrale di quest’estate, al divorzio da Higuain, che ha lasciato ferite in quella Napoli che è di Hamsik. «La rabbia dei tifosi è naturale per quello che è accaduto: io so quanto siano passionali i tifosi napoletani, che esprimono sempre le loro emozioni. Ora sarà interessante vedere cosa accadrà quando giocheremo contro la Juventus».

 

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