Ora Luigi Sepe si sente a casa sua
S’è data fiducia piena a Luigi Sepe, figlio della programmazione, prodotto della cantera azzurra, uno dei mille che ce l’ha fatta a sovrastare gli altri, a guadagnare la luce dopo una lunga rincorsa. Che non è ancora finita. Tante le perplessità attorno al portiere che farà da vice di Pepe Reina, che imparerà alle spalle dello spagnolo e lo sostituirà ogni qualvolta se ne presenterà occasione. Sarà una lunga stagione, intensa ed avvincente, ed è questo l’aspetto più interessante da considerare: nell’anno del ritorno in Champions League il Napoli poteva puntare su un portiere più esperto (come Sportiello) ma ha scelto di dare fiducia piena a Sepe, classe ’91, che porta con sé i ricordi di una bella stagione ad Empoli (con Sarri in panchina) ma anche dell’avventura di Firenze dello scorso anno. Sepe riparte da Napoli, dalla sua terra, per gettare definitivamente alle (sue) spalle i cocci di un’annata disgraziata, l’ultima, che l’ha visto scivolare ben presto dietro Tatarusanu nelle gerarchie di Sousa alla Fiorentina. La scorsa estate fu lui a chiedere la cessione in prestito, salvo poi far retromarcia chiedendo scusi a tutti, dal procuratore alla moglie, per la decisione di andar via piuttosto che restare a Napoli per nutrirsi delle briciole del rientrante Reina. Ora lo spagnolo sarà un ottimo maestro dal quale imparare, crescere, migliorare, perfezionarsi. Sarà la guida alla quale chiedere consigli, Reina; il rifugio nel quale ripararsi quando l’eco delle critiche sarà eccessivo e la quiete apparirà distante, il collega al quale rubare segreti e dettagli su un ruolo di per sé delicatissimo, e a Napoli ancor di più. Ma Sepe, che ha girovagato in prestito per gran parte della sua giovane ma già lunga carriera, ha spalle larghe e saprà reggere l’impatto (anche mediatico) della piazza che custodisce i successi della squadra per la quale tifa sin da piccolo e con la quale, nel 2009, all’età di 17 anni, debuttò in Serie A al Franchi, proprio contro la Fiorentina, al posto dell’infortunato Gianello. Infelice fu il suo esordio: il Napoli perse 2-1 e lui fu parzialmente responsabile sul gol vittoria di Poco male, avrà pensato. Alle porte, ora, un’intera stagione per costruire nuovi ricordi tinti d’azzurro. Fonte: Il Roma