Gigi De Canio: “Faccio fatica a chiamare riserve Zielinski, Diawara e Giaccherini”
L'ex tecnico di Napoli e Udinese: "La distanza con la Juventus però non è ancora colmato"
«E ci mancherebbe pure che De Laurentiis non possa parlare pubblicamente di tattica e moduli dando consigli: quello che conta è che non esprima preferenze su questo o quel giocatore, ma fino ad adesso mi pare impeccabile».
Gigi De Canio si porterà a lungo l’etichetta del tecnico che ha distrutto i sogni-scudetto del Napoli: era seduto sulla panchina dell’Udinese che travolse gli azzurri per 3-1 scatenando pure l’ira di Higuain con conseguente squalifica. E addio ai sogni di gloria.
De Canio, la rosa sembra migliorata. E non di poco? «È così. Credo che se Sarri avesse avuto l’anno scorso come alternative in panchina Diawara, Zielinski, Rog, Giaccherini, la lotta per lo scudetto si sarebbe conclusa all’ultima giornata. E con qualche dubbio che a vincere sarebbe stata la Juventus».
Acqua passata. Adesso le riserve valgono i titolari? «Riserve? Giaccherini, Maksimovic, Zielinski? Faccio fatica a chiamarli così. Per me sono co-titolari e aggiungo: di lusso. Credo che Sarri abbia davvero l’imbarazzo della scelta, penso che abbia un gruppo incredibilmente forte, competitivo, motivato».
Gap colmato con la Juventus? «Beh, questo no. Resta una spanna avanti. Ma ormai la forza del Napoli è nella sua idea di gioco: il suo modo di giocare è lo stesso da tre anni, da quando è arrivato Benitez. E questo dà un gran vantaggio alla squadra e all’inserimento degli uomini. Qui non si ricomincia da zero, qui si va avanti con decisione.
Un cambio di modulo è possibile? «Il Barcellona ha un modo di giocare unico, che non cambia con le assenze di Messi o Suarez o altri. E lo stesso è il Napoli: ha la sua organizzazione di gioco e all’interno di questi meccanismi ecco che può entrare in mezzo l’effetto imprevedibilità. Ma è l’organizzazione di Sarri al centro di tutto: e quella non cambia passando dal 4-3-3 al 4-4-2 o al 4-3-1-2…. La cosa più importante è il modo di stare in campo».
Cosa fare per dare imprevedibilità? «Sarri è stato bravissimo a sfruttare la natura dei suoi uomini: un anno fa iniziò col trequartista e poi svoltò col Bruges. Il Napoli segnò cinque gol perché i calciatori facevano con naturalezza le cose che avevano nel dna».
Un consiglio? «Fatto benissimo a prendere Milik. Ma l’anno scorso l’Ajax lo ha pagato due milioni, possibile non averlo notato prima? Ma è forte e darà tantissime soddisfazioni anche nel campionato italiano”
Fonte: Il mattino