La situazione “rosa” degli azzurri sui tre fronti: giovanile, italiana e d europea
Ogni rosa di Serie A dovrà rispettare il tetto massimo di 25 giocatori ai quali aggiungere un numero infiniti di Under 21, in sintesi di quelli nati dal 1995 in poi. La lista dovrà contenere quattro calciatori “formati in Italia” e quattro calciatori “del vivaio”, ovvero profili che, tra i 15 anni e i 21 anni, indipendentemente dalla loro nazionalità o età, siano stati tesserati a titolo definitivo per uno o più club italiani per un periodo, anche non continuativo di 36 mesi, o per tre intere stagioni sportive. Qualora non si riuscissero a soddisfare tali requisiti, il club in questione sarà costretto a ridurre il numero di giocatori della propria lista. Ed è questo, ad oggi, il rischio che corre il Napoli. In rosa, infatti, sono presenti appena due calciatori appartenenti alla categoria “vivaio”: Insigne e Sepe. Senza nuovi innesti sul mercato, la rosa azzurra dovrà inevitabilmente ridursi a 23 elementi, con la possibilità di aggiungere ad essa, come detto, Grassi (’95), Rog (’95) e Diawara (’97).
Nessun problema, invece, nel rispettare il requisito dei calciatori “formati in Italia”, dato che tra questi, come da regolamento, è possibile considerare anche Hamsik, Jorginho ed El Kaddouri che, pur non essendo nativi del nostro paese, sono sbarcati prestissimo da queste parti (rispettivamente al Brescia, al Verona ed ancora al Brescia) e dunque vanno ad aggiungersi ad una folta lista di italiani puri che già comprende Maggio, Tonelli, Grassi, Giaccherini, Gabbiadini. Ad oggi, secondo il sito ufficiale, la rosa del Napoli è composta da 29 giocatori, molti dei quali in partenza (Luperto, David Lopez, De Guzman, Dumitru, Insigne jr). Dovesse il Napoli fallire qualche cessione, sarà inevitabilmente costretto a fare delle scelte per esclusioni inevitabili. Ecco perché gli ultimi giorni di mercato saranno fondamentali (anche) per sfoltire l’organico, evitando mal di pancia, musi lunghi e, soprattutto, ingaggi garantiti a calciatori inutilizzabili.
Diverso è il regolamento UEFA rispetto ai parametri imposti dalla Serie A. Anche in Champions League sarà obbligatoria la regola dei quattro giocatori formati in Italia e dei quattro cresciuti nel vivaio, ed anche in questo caso, qualora non si raggiungesse il numero, ogni squadra sarà costretta a ridurre la propria lista (che dovrà contenere due portieri). La lista principale dei 25 (Lista A) dovrà essere comunicata alla UEFA entro il 1 settembre, la seconda – detta Lista B, quella degli infiniti Under 21 – andrà comunicata ventiquattrore prima della prima partita. Non faranno parte di questa lista, però, Diawara, Rog e Grassi: in Champions, infatti, rientrano nella Lista B quei calciatori che, dai 15 anni in poi, abbiano giocato almeno due anni nel club coinvolto. Non è questo il caso dei nuovi acquisti e di Grassi (azzurro da gennaio), che dunque dovranno giocarsi il posto alla pari con gli altri per rientrare nella lista dei 25. Dato che la matematica non è un’opinione, per la fase a gironi (entro febbraio, in caso di accesso agli ottavi, sarà possibile integrare la lista fino a tre nuovi calciatori) sarà necessaria qualche esclusione eccellente. Fonte: Il Roma