Il Roma – Insigne va sostenuto da tutti
L’infido zampino del mercato, con un rinnovo lasciato ancora sospeso. Così una cattiva prestazione viene collegata al presunto malessere di
Lorenzo Insigne, svelato dal volto corrucciato che da giorni lo accompagna. Da Pescara, dopo circa 50’ trascorsi nell’anonimato, è uscito a capo chino, per un risultato che vedeva gli azzurri clamorosamente sotto di due reti e per una performance poco soddisfacente sul piano individuale. Bersaglio fin troppo semplice per i tifosi, dopo le dichiarazioni rilasciate il 13 agosto da Antonio Ottaiano, procuratore del talento di Frattamaggiore: “La proposta che abbiamo ricevuto non ci ha soddisfatto. Higuaìn era un simbolo, e ora al Napoli manca quella figura che potrebbe ricoprire Insigne. Lorenzo vale quanto l’argentino, se vale lo stesso per il Napoli allora ce lo dovranno dimostrare con il rinnovo”. Apriti cielo: risposta piccata di De Laurentiis (“vadano al mare a farsi due bagni) e critiche senza soluzione di continuità per quelle parole intempestive, con la città ancora impegnata a somatizzare l’ultimo dramma sportivo, ovviamente legato alla partenza (o meglio, alla destinazione) del nove sudamericano.
L’Insigne di Dimaro, carico a molla e galvanizzato dalla presenza del fratello Roberto (prossimo al trasferimento in prestito presso una società di serie B) aveva lasciato impressioni e sensazioni decisamente positive. Stella di un ritiro minato dalla vicenda Higuaìn, simbolo di un orgoglio più forte di qualsiasi delusione. A lui si aggrappavano i tifosi, delusi e amareggiati dal “tradimento” dell’ultimo idolo. Quelle parole rilasciate dall’agente, seguite dal presunto interessamento dell’Inter, hanno di fatto “spezzato” l’incantesimo nato in Trentino. E la prestazione sottotono fornita a Pescara ha fatto il resto, lasciando dietro Lorenzo, scalzato da Mertens.
Col Milan in panchina, una certezza quasi granitica dopo l’exploit del belga, uomo della rimonta a Pescara. Sarri pare dunque orientato a dare fiducia a Mertens, alter ego di Insigne che quindi si accomoderà in panchina. Non una bocciatura ma la differenza di minutaggio registrata lo scorso anno, pari a circa 2000’, resterà solamente un lontano ricordo. Prevarrà la logica del turn over, a maggio ragione oggi, con un Mertens in stato di grazia. Un momento poco felice, durante il quale Insigne potrà dimostrare di aver raggiunto quel grado di maturità mentale necessario per compiere il definitivo salto di qualità. Magari con l’aiuto dei tifosi, mai troppo teneri con l’attaccante partenopeo, “condannato” a dare il massimo e anche di più proprio perché napoletano. Una sfida decisamente impegnativa, da vincere ripartendo da una panchina che in fondo potrebbe giovargli. Fonte: Il Roma