Vinicio: “I ricordi più belli? Sempre le vittorie con la Juve. Date fiducia a Gabbiadini”
O Lione, Luis Vinicio, prima bomber straordinario del Napoli (69 gol in cinque anni) e poi allenatore della squadra che nel 1974-75 chiuse al secondo posto alle spalle della Juve.
C’è un posto speciale per lei nei novant’anni di storia azzurra: come ci si sente? «Ho fatto la mia parte assieme a tantissimi altri straordinari protagonisti della storia del Napoli. Posso senz’altro dire che mi sento veramente felice per aver partecipato a questa storia di grande allegria in una città che amo e nella quale ho deciso di rimanere a vivere».
Il suo ricordo più bello da calciatore? «Le vittorie contro la Juventus, a quell’epoca non si puntava allo scudetto e s’aspettava di battere i bianconeri per fare festa. Il ricordo più bello è il 4-3 al Vomero sulla Juve, segnai una doppietta, con 15mila persona sulla pista di atletica, l’arbitro diede l’ok perché quel giorno la tribuna era stracolma: la festa a fine partita fu interminabile».
E quello da allenatore? «Sempre legato alla Juve e allo scudetto sfiorato nel 75: la sconfitta di Torino ci impedì di lottare di lottare fino in fondo per vincere il campionato. Da una parte un bel ricordo perché riuscimmo ad arrivare fino a quel punto, dall’altro brutto perché se avessimo vinto quel campionato sarebbe stato veramente eccezionale, nessuno infatti ci aveva pronosticato in grado di poter vincere lo scudetto».
Il compagno al quale è rimasto più legato? «Bruno Pesaola è stato per me un qualcosa in più di tutti quanti gli altri, perché quando arrivai a Napoli e ancora non conoscevo bene la città e l’ambiente mi diede una grande mano facendomi da vera e propria guida».
Il calciatore che le ha dato maggiori soddisfazioni? «Non ce ne è uno in particolare e non lo dico così come se fosse una frase fatta: sono stati veramente tutti eccezionali a collaborare nei miei confronti altrimenti non avremo mai sfiorato lo scudetto. La vera forza di quel Napoli era veramente il gruppo».
Nel Napoli di Sarri vede delle similitudini con la sua squadra? «Direi proprio di sì nel modo di approcciare la partita, nell’idea di calcio. Sarri ha iniziato molto bene il suo lavoro Napoli e lo porterà avanti realizzando grandi cose. L’anno scorso il campionato è stato straordinario, spero che il Napoli possa salire anche l’ultimo gradino».
Anche senza Higuain? «Un giocatore per quanto importantissimo come Higuain non vince da solo, vince sempre la squadra. Ho sempre avuto grande fiducia negli undici uomini che si possono integrare benissimo e non soffrire troppo la mancanza dell’argentino»
Icardi potrebbe essere il sostituto ideale? «Secondo me è importante dare fiducia a Gabbiadini, l’anno scorso già aveva fatto bene nonostante le poche possibilità avute, visto il campionato straordinario di Higuain. Quest’anno potrebbe fare la differenza, se arrivasse qualche altro colpo di grande spessore sarebbe ancora meglio ma ripeto io punterei innanzitutto su Gabbiadini».
La storia azzurra è Maradona: su questo nessun dubbio. «Proprio nessuno per quello che ha dato e ha fatto per il Napoli. Due scudetti che potevano essere tre, una coppa Uefa: unico».
Fonte: Il Mattino