L’ex centrocampista del Napoli, con numerose esperienze da allenatore e commentatore tv, quest’oggi ha seguito la sessione pomeridiana diretta da mister Sarri e dal suo staff. Per poi commentare ai nostri taccuini i temi del momento:
Ha esordito in massima serie da giovanissimo, cosa ne pensa dei baby azzurri attualmente in ritiro con la prima squadra?
“Alcuni sono interessanti. Tra questi c’è Tutino, che si sta riprendendo. Sai, è difficile inserirsi per i giovani quando una squadra è di alto livello. Però è importantissimo stare qui per apprendere dai compagni più esperti. Poi magari sapranno farsi valere come successe a me. A 16 anni mi portarono in prima squadra e mi dissero di non montarmi la testa, perché poi dopo sarei tornato in Primavera. Invece, alla fine, rimasi con loro e debuttai in Serie A con Vinicio. Un giovane, se dimostra, può sempre trovare spazio in una rosa di alto livello come quella del Napoli”.
Lei segnò il gol che diede la salvezza al suo Avellino, contro il Vicenza di Rossi. Chi è il calciatore più decisivo di questo Napoli, Higuain escluso, visto che l’argentino è fuori concorso?
“Do molto valore a quello che hanno fatto alcuni calciatori in fase difensiva. E’ vero che Sarri ha curato molto la struttura difensiva, ma quando gli attaccanti possono diventare determinanti poi è ovvio. Hamsik, Callejon o lo stesso Higuain. Questo Napoli si è potuto esaltare perché elementi come Hysaj, Koulibaly, Allan e Jorginho sono cresciuti moltissimo. Senza dimenticare lo sviluppo in fase difensiva di Ghoulam e l’apporto di Reina. Penso che sia importantissimo mantenere questo assetto e questa continuità di rendimento per fare la differenza”.
E’ stato calciatore, allenatore e opinionista. Come vede la figura di Sarri da questi tre punti di vista?
“Non avevo mai visto prima un suo allenamento. Osservandolo oggi ho capito che lavora molto, dà dei dettami e dei principi. Li condivido: il calcio non è schematico. Ho visto che interviene il giusto, dando un tema di gioco ma lasciando libertà alle capacità individuali. Condizione determinante per la qualità del calcio del Napoli”.
Le posizioni sul mercato sono ormai cristallizzate: la Juve sembra il Bayern Monaco, perché il Napoli non riesce a vestire i panni del Borussia Dortmund?
“La Juve ha progettualità e fa investimenti a dispetto delle altre squadre. Gioca un campionato a parte proprio dal punto di vista finanziario, si può permettere di allargare improvvisamente i cordoni della borsa mentre altri club fanno più fatica. Avere lo stadio le dà un vantaggio sul piano tecnico. Puoi anche scoprire giovani prospetti validi e a basso costo, ma se poi i bianconeri ti piazzano il colpo la differenza la fanno sempre”.
Chiudiamo con chi dovrebbe, appunto, chiuderla la porta. Giochi di parole a parte, Reina starà fermo per oltre un mese e Sepe sembra vicino all’Atalanta. Qual è il futuro tra i pali?
“Reina recupererà, il Napoli mi sembra sia coperto in questo ruolo. Non penso che ci saranno delle difficoltà. Lo spagnolo l’anno scorso ha avuto qualche problemino ma penso che la difesa nel complesso possa dare garanzie visti i miglioramenti”.
a cura di Francesca Flavio