El Kaddouri, il marocchino dal doppio “volto”
Esiste un doppio volto legato ad Omar El Kaddouri, una doppia considerazione che gli altri hanno di lui, del trequartista elegante che fa della classe la sua arma migliore. In ritiro si scatena e si trasforma, assumendo i contorni del “fenomeno” che delizia la platea ed illumina la scena, oltre che l’azione offensiva del Napoli. Tutto nasce dai suoi piedi, dal suo destro mai banale, preciso come pochi, che fa cantare il pallone e partorisce gol, assist, dribbling. Nella prima amichevole estiva, contro l’Anaune Val di Non, è stato eletto “man of the match” dopo i primi quarantacinque minuti. Un gol e due assist (per Gabbiadini) largo a sinistra, nel ruolo che mai è stato suo, laddove s’alternano Insigne e Mertens. Lui, El Kaddouri, ha sempre giocato a destra. Poche volte, in realtà. Esattamente quando Callejon, lo stakanovista, non ne aveva più. Relegato a comparsa, costretto perennemente alla panchina, l’ex prospetto del Brescia si sta riscattando in questa mite estate a Dimaro, indifferentemente a centrocampo o in attacco, mezzala o esterno a seconda delle esigenze. La novità è la fascia: quella mancina. È lì che El Kaddouri pare trovarsi finalmente a suo agio. Col destro rientra e fa
ciò che vuole. In amichevole, come in partitella.
Fonte: Il Roma