ESCLUSIVA – Parravicini: “Sarri tra i top del panorama mondiale. Per vincere bisogna lavorare e sognare”

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Stamattina abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Francesco Parravicini, mediano con anni di militanza in massima serie, nonché ex vice allenatore di Oscar Magoni alla Pro Sesto.

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Dal settore giovanile da calciatore al settore giovanile da allenatore del club lombardo.

“Quest’anno allenerò la Juniores, in pratica l’equivalente della Primavera in Serie D”.

 

Qui sul campo di Carciato per studiare Sarri, cos’ha notato?

“Sono venuto a Dimaro perché lo considero un maestro. Avevo voglia di vederlo lavorare da vicino, di seguire i suoi allenamenti e già ieri, stando qui, mi sono reso conto di quanto sia bravo”.

 

Da ex mediano avrà puntato il focus sul reparto centrale.

“Sì, anche se, secondo me, Sarri è bravo in tutto. Eccelle nella fase difensiva e cura ogni particolare. Mi interessava come gestisce questa fase di gioco. Elastico, scivolamento, è davvero precisissimo”.

 

Nonostante i tanti giovani attaccanti aggregati, cosa crede sia emerso lì davanti?

“Bravissimo e preparato anche nella fase d’attacco, la sua forza è non tralasciare nessun aspetto delle due fasi di gioco”.

 

Ha condiviso il campo con Maggio ai tempi del Treviso. A distanza di anni com’è cambiato il terzino partenopeo?

“Christian è diventato un giocatore importantissimo. A Treviso era, tra virgolette, una promessa. Sono contento che abbia fatto carriera perché me lo ricordo come un ragazzo eccezionale. Adesso è un giocatore maturo, con una grossa personalità. A livello fisico è sempre stato molto forte, e continua ad esserlo anche adesso”.

 

A Palermo ha “sfiorato” Cavani. Cosa ci dice su uno dei grandi amori della tifoseria napoletana?

“Non abbiamo giocato insieme perché lui è arrivato e io sono andato via,  fu una questione di giorni. In Sicilia era già un grande attaccante, poi a Napoli si è completato”.

 

Ha vestito anche la maglia del Parma ai tempi di Ranieri. Sarri può replicare il miracolo del Leicester?

“Il Napoli può farlo perché, a differenza del club inglese, è una grande squadra. Quindi è giusto che ambisca a vincere lo Scudetto poichè è una piazza importantissima e ha un allenatore che può essere considerato tra i più bravi nel panorama mondiale. Senza dimenticare il valore dei calciatori”.

 

Ricordiamo la grande scalata verso la Serie A del suo Treviso, quali sono gli ingredienti per un gruppo vincente?

“Bisogna partire dal rispetto nei confronti di ogni membro dello staff ad iniziare dal magazziniere e dal rispetto per il lavoro. Lavorare ogni giorno con la mentalità di poter fare qualcosa di importante. Lavoro, ambizione, sogno”.

A cura di Francesca Flavio

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