De Laurentiis non vuole nessun incontro! Il malessere di Higuain non è destinato ad avere le ore contate

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De Laurentiis, infatti, non ha alcuna intenzione di parlare con il fratello-agente. E viceversa. Dunque, il muro contro muro è destinato ad infiammare le prossime giornate estive. Ieri, magari qualcuno ne sentisse l’esigenza, Nicolas è tornato a ribadire ciò che de-laurentiis1

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tutti hanno ben compreso. «Non abbiamo alcuna intenzione di rinnovare col Napoli: il progetto, quando siamo arrivati, non era questo. Ma abbiamo un contratto e lo rispetteremo». L’intervista a Radio Marca fa sì che prendano sempre più quota le voci di un pressing dell’Atletico Madrid sul Pipita. Il Napoli giura che offerte per l’attaccante argentino non sono mai arrivate e che non c’è nessuna trattativa in corso. Ma è altrettanto chiaro che il prezzo per vendere l’uomo che ha cancellato il record di Nordahl è di 90 milioni di euro. Clausola o non clausola. E su questa posizione De Laurentiis non si smuoverà. In realtà, oltre i 50-55 milioni nessuno vuole spingersi: né l’Atletico e neppure il Psg. E, a questa cifra, Higuain non si muove da Napoli. Le parole di ieri di Nicolas Higuain servono a rispedire al mittente i segnali di distensione che il club azzurro ha provato a inviare subito dopo lo sfogo del fratello del Pipita. L’idea del Napoli prevede il rinnovo di un anno (fino al 2019) con ingaggio dagli attuali 5,5 milioni di euro a 8 milioni. Ma è evidente, come lasciano intendere dall’entourage di Gonzalo, che questa è una strada che non è praticabile. Almeno al momento. Di sicuro, Gonzalo non pensa affatto di non presentarsi in ritiro il giorno della convocazione per acuire lo strappo con De Laurentiis. Higuain in queste ore è negli Stati Uniti: è nell’Ohio, dove è andato a far visita all’altro fratello, Federico. Poi tra pochi giorni partirà per le vacanze in Spagna. Nicolas, invece, è a Buenos Aires. È un mal di pancia vero e proprio, e nessuno al Napoli pensa di ignorarlo. O di prenderlo sotto gamba. Il punto è il metodo: De Laurentiis ha ben capito che una tra Atletico Madrid e Psg spinge perché Gonzalo rifiuti la proposta di rinnovo. È evidente, infatti, che una situazione del genere, sotto il profilo patrimoniale della società partenopea, è una minaccia seria: dovesse iniziare la stagione con «solo» due anni di contratto, è certo che la prossima estate, col giocatore che «va in scadenza», il cartellino non varrà i soldi di quest’anno. La cosa la sanno tutti: da De Laurentiis, che infatti vuole rinnovare, a Higuain e a tutto il suo staff. Che infatti strategicamente ribadiscono il no al rinnovo. Dunque, la strategia è quella di mettere spalle al muro il Napoli, un modo quasi di costringere De Laurentiis a trattare. Toccando tasti particolari: ancora ieri a Radio Marca, Nicolas ha parlato «dei rinforzi che non arrivano e del progetto tradito rispetto a tre

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anni fa». Vista sotto il punto di vista del clan Higuain, questo non è un Napoli che può ben figurare in campionato e in Champions. Il loro punto di vista è lapalissiano: i nomi che circolano adesso non sono da salto di qualità, secondo Gonzalo. In pratica, è il loro pensiero, se il Napoli punta a valorizzare i giovani, a farli crescere, non può tenersi Higuain. Che ha 29 anni e che vuole vincere. O almeno essere messo nelle condizioni di farlo. Legittimo, per uno come lui, sperare che la squadra sia all’altezza. Super Gonzalo pretende un Super Napoli. Ma ha un contratto, molto consistente, e non è che possa sbattersi così tanto. E in questa maniera. «A Napoli siamo arrivati con grande entusiasmo, si parlava di miglioramento delle strutture, lotta alla Juve: i giovani vanno bene, ma non per competere con la Juve», dice Nicolas. E insiste ancora: «Non ho parlato con alcun club, non stiamo valutando l’idea della cessione, non ci sono state offerte concrete». Ripete ancora: «Gonzalo a Napoli ha vissuto momenti bellissimi, adora la città e i tifosi. Ma anche episodi molto brutti. Dopo una partita con la Lazio, abbiamo vissuto un episodio di violenza con un gruppo di tifosi: colpirono un vetro e lo ruppero. Nessuno del club ci contattò per sapere come stavamo». Anche perché, a dire il vero, Gonzalo ripartì in fretta e furia, lasciando all’autista del taxi il compito di raccontare agli uomini della Digos la ricostruzione dell’aggressione. Ovvio che in questa incertezza Morata, prima scelta per l’eventuale dopo-Higuain, è trattativa che non decolla ancora.

Fonte: Il Mattino

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