L’unico giocatore della squadra arrivata seconda in serie A (bocciati Jorginho e Gabbiadini). È chiaro che Conte faccia affidamento sui blocchi, come da sempre hanno fatto i ct. Ma la panchina di questa sera, in questa Nazionale quasi sperimentale, non lascia indifferente il ragazzo di Frattamaggiore. «È tranquillo, ci sta che non giochi», dice il suo agente Antonio Ottaiano. È un modulo indigesto, il 3-5-2, ma chi è al seguito della Nazionale sa bene che Insigne si è molto sbattuto per poter dimostrare di saper giocare anche altrove. Magari seconda punta. Tutto inutile. Il ct lo ha spesso elogiato con la stampa, anche lontano dai microfoni. Probabilmente a livello umano lo strappo di ottobre è stato ricucito. Resta, però, la grande amarezza covata in silenzio per l’esclusione che sa di bocciatura di questa sera. Il futuro gli sorride, certo. Arriva Ventura e con lui dovrebbe andare a nozze. Ma questo è il secondo grande appuntamento in cui Lorenzo Insigne, pur prendendone parte, rischia di starsene in disparte, recitando un ruolo secondario. Quasi di comparsa. 33 minuti in Brasile al Mondiale, 0 minuti fino adesso in questo Europeo. Voleva esserci stasera, ne aveva bisogno e ci aveva sperato a lungo negli ultimi giorni. E invece sta conoscendo il pane duro del dover rimanere ai margini, la sofferenza dell’escluso. Lezioni utilissime. Fonte: Il Mattino