L’approfondimento di Riccardo Muni – “Numeri azzurri”
Il campionato si è concluso da una manciata di giorni, nell’ambiente napoletano si gongola ancora per il record di gol realizzati da Higuaìn e si guarda con curiosità ed entusiasmo alle voci di mercato che dovrebbero consentire al Napoli di rinforzarsi in vista della prossima stagione. C’è voglia di Napoli ed i mesi estivi senza calcio giocato rischiano di provocare una vera e propria crisi di astinenza tra i tifosi del ciuccio. Ed allora sembra opportuno snocciolare i numeri inanellati dal Napoli che, meglio di qualsiasi altro elemento, possono rappresentare la grandezza della stagione disputata dagli uomini di Sarri. Le 36 perle del Pipita rappresentano la ciliegina sulla torta che, meglio di qualsiasi altro dato statistico, riescono a magnificare le gesta degli uomini in maglia azzurra. Ma non sono l’unico numero che descrive la stagione più che positiva disputata dal Napoli. Gli 82 punti conquistati ed equamente distribuiti tra girone di andata e di ritorno, rappresentano la miglior performance degli azzurri nei campionati a venti squadre. Nei tornei a venti squadre, due volte su tre per vincere lo scudetto sono stati sufficienti tra gli 80 e gli 85 punti e questo dato, se da un lato fa aumentare il rammarico per il sogno svanito, dall’altro è indice della grandissima stagione disputata dall’undici di Sarri. Inoltre, il fatto che sia stati conquistati in maniera perfettamente distribuita tra andata e ritorno, con 41 punti conquistati a girone, rappresenta l’uniformità di rendimento e la continuità di risultati e di gioco che Sarri ha saputo finalmente dare alla sua squadra.
Di colpo, sembrano risolti alcuni annosi problemi che da troppo tempo il Napoli si portava dietro; parlo del rendimento contro le cosiddette piccole, la continuità ed il rendimento della terza linea. In tal senso, la seconda difesa meno battuta (con 32 reti al passivo dopo la Juve con 20 gol subiti) ed il secondo migliore attacco (con 80 gol segnati dopo la Roma con 83 gol fatti), unitamente alla seconda migliore differenza reti del torneo (saldo positivo di 48 dopo il 55 della Juve), sono indici del grandissimo equilibrio che Maurizio Sarri è stato capace di conferire alla sua formazione. Se il rendimento in trasferta è stato inferiore alla Juve campione d’Italia, tra le mura amiche nessuno ha saputo fare meglio del Napoli, unica formazione di serie A a non aver mai perso. Per la cronaca, in 19 partite ha concesso appena tre pareggi (a Samp, Roma e Milan), vincendo le restanti 16 talvolta in maniera schiacciante. Facendo un confronto con l’anno precedente, balza agli occhi il nettissimo miglioramento della difesa, che ha quasi dimezzato il numero di gol incassati. Aggiungendoci i 13 gol in più messi a segno rispetto alla stagione precedente (con la differenza reti aumentata di due volte e mezza!!! e passata da + 19 a +48) ed i 19 punti in più conquistati, è evidentissima la bontà del lavoro fatto da Maurizio Sarri, l’uomo venuto in tuta nell’indifferenza generale, che ha preferito fare piuttosto che parlare, lavorare piuttosto che proclamare. Infine, ma non ultimi per importanza, il numero di vittorie ottenute e di sconfitte subite. In 25 occasioni il Napoli ha conquistato i tre punti, come mai prima gli azzurri avevano saputo fare e secondi solo alla vecchia signora che ne ha vinte quattro in più. Pochissime le domeniche amare, con sole 6 sconfitte subite, una in più della Roma e due in più della Juve ma ben tre in meno del sorprendente Sassuolo, quarto in questa particolare graduatoria. Numeri importanti, che sarebbe ingiusto attribuire solo al Pipita Higuaìn, sebbene il bomber argentino abbia contribuito in maniera piuttosto robusta. Numeri che non dovranno restare fini a se stessi ma dovranno costituire la base di partenza per la prossima stagione perchè solo chi capirà che bisogna migliorare e migliorarsi sempre avrà imboccato la strada giusta che porta al successo. Avanti Napoli…Avanti!!!
Riccardo Muni