Inizia la corsa salvezza. Affannosa, in tutti i casi, alterata in alcuni da sentenze che collocano nello stesso contesto squadre dal rendimento diverso, che quindi possono avere vantaggi pratici non espressi dai numeri. Parallelamente, va avanti il discorso della gloria per le magnifiche quattro dalle quali dovrà uscire la compagna di Cittadella, Spal e Benevento, già issatesi in serie B. E, ciliegina sulla torta, domani si assegnerà anche la Supercoppa di Lega, faccenda che riguarda esclusivamente Cittadella e Spal, che giocheranno in Veneto, con i ferraresi avvantaggiati dal gol in più segnato al Benevento.
Di play off si potrà parlare domani. Da segnalare un robusto contributo del pubblico pagante, atteso numerosissimo tanto al Via del Mare quanto all’Arena Garibaldi. Lecce-Foggia è oltre un derby; che ci siano 13.000 spettatori già in fila non sorprende. A Pisa, dove è atteso il rognoso Pordenone, è stato necessario chiedere un aumento della capienza perché le richieste superavano di gran lunga l’iniziale disponibilità.
I Play out. Il beneficio doppio è per chi gioca l’andata in trasferta: basterà finire a pari punti e a pari gol per salvarsi, e giocare la seconda in casa una mano la offre. Un ragionamento si può fare sugli spareggi salvezza del girone C, quello meridionale. I confronti mettono di fronte Ischia-Monopoli e Martina-Melfi. Ebbene, ci si trova al cospetto del maggior divario in termini di punti guadagnati fra le singole contendenti. Fra gli isolani e il Monopoli ballano 18 punti, una enormità anche al netto della penalizzazione subita dall’Ischia (4 punti). Per dire, l’analogo duello nel girone B riguarda squadre divise da 10 punti. In realtà nel girone A i punti che intercorrono fra la quartultima e la penultima sarebbero uno di più (19) ma il secondo confronto riguarda squadre divise da 0 punti (Cuneo e Mantova), mentre nel girone C fra Martina e Melfi il divario è di 8 lunghezze (di cui 2 di penalizzazione). Tradotto, la disparità di valori espressi nel girone C fra le squadre dei play out è imbarazzante. Logica e merito direbbero una cosa, ma la roulette è stata inventata per rimescolare tutto, quindi Ischia e Martina legittimamente sperano.
Un piccolo angolo a parte lo meritano L’Aquila e Rimini, chiamate alla sfida diretta in 180’ per salvarsi. L’equilibrio sarebbe più marcato senza penalizzazioni, gli abruzzesi avrebbero chiuso a 40 e i romagnoli a 38 invertendo dunque la griglia, e nel caso dei rossoblù persino evitando la coda di campionato. Arrivano al dunque in affanno, fra infortuni pesanti, squalifiche, condizione precaria, con i riminesi tuttora alle prese con una crisi finanziaria che ha incupito la fatica e si suppone il rendimento della squadra. Dovranno far finta di nulla, giocoforza: la salvezza sennò si allontanerà del tutto.
Corriere dello Sport