Qual è il giorno buono per vedere approdare il Benevento in B, per la prima volta nella sua storia? Potrebbe succedere domani, se dovesse vincere a Martina Franca e il Foggia non vincesse a Cosenza (i sanniti sono avanti nelle sfide dirette) e il Lecce non battesse la Paganese. Se la truppa di Braglia, tra le mura amiche, dovesse conquistare i tre punti, scavalcherebbe il Foggia (eventualmente perdente) piazzandosi in seconda posizione, presentandosi con 6 punti di distacco al confronto diretto in programma sabato prossimo a Benevento (ore 17.30, risultato di 2-1 in favore dei pugliesi all’andata). Se dovesse vincere, il Lecce si porterebbe a tre punti dal Benevento che, facendo risultato sul campo dell’Akragas nell’ultima giornata, approderebbe in quella B inseguita da una vita.
Playoff. Di sicuro l’impegno più duro, tra le prime della classe, è del Foggia, trionfatore nella Coppa Italia di categoria e a caccia della sesta vittoria consecutiva in campionato. Il Cosenza, che ospiterà gli uomini di De Zerbi, non ha alternativa al successo per tenere il passo della Casertana quarta in graduatoria che riceverà l’Andria. Non sarà facile per gli uomini di Romaniello scardinare il bunker pugliese (Polizzi non subisce gol da otto partite), ma le motivazioni influiranno. Fuori dai playoff il Matera, ormai lontano dalla quarta posizione dopo avere incredibilmente ceduto, nelle ultime due gare, al Melfi in casa e nettamente poi sul campo della Paganese, squadra a cui manca un solo punto per timbrare una tranquilla salvezza. Possono programmare la prossima stagione Messina e Fidelis: per loro due mesi e passa per regolarizzare l’iter burocratico relativo all’iscrizione.
Salvezza vicina. Se alla Paganese manca un punto, alla Juve Stabia occorre una vittoria nei prossimi tre impegni per tirarsi fuori dalla bagarre playout. La sfida interna contro la Lupa Castelli Romani – già retrocessa in serie D – appare una formalità, comunque da onorare per la compagine stabiese che in casa ha registrato solo 4 successi in 15 partite. Rinvigorita dalla cura Rigoli, l’Akragas non può fallire la vittoria nel derby interno contro un Messina forse poco motivato. Dei tre appuntamenti finali, proprio quello in programma domani è il più agevole per i biancazzurri. Il vantaggio sulla quint’ultima – il Monopoli (a pari punti col Catania) a quota 32 – è di 5 lunghezze ma, calendario alla mano (esterna a Melfi alla penultima e chiusura in casa col Benevento), per la matricola siciliana è meglio scansare ogni pericolo in una fase cruciale della stagione, a coronamento di una fantastica rimonta iniziata con il cambio di allenatore.
Playout. Con l’en plein il Catania sarebbe in salvo. Molto dipende dall’esito della gara col Melfi. E’ la partita di cartello del 32° turno per la bassa classifica e gli etnei non possono accusare altri pericolosi passaggi a vuoto. Vincere non solo condannerebbe gli uomini di Ugolotti agli spareggi, ma renderebbe vano un eventuale exploit di un Monopoli impegnato al “Ceravolo” al cospetto di un Catanzaro (35 punti) obbligato comunque a fare risultato per non vedersi agganciato dalle pericolanti. Ischia e Martina, invece, affronteranno gli spareggi potendoli preparare con notevole anticipo.
Corriere dello Sport