Baiano: “Sarri ha la grande dote di tirare fuori il meglio da ogni singolo, e poi non è vero che è un integralista”

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Ciccio Baiano, il giocatore napoletano, precisamente di Soccavo, che è nato nel Napoli di Maradona, ha parlato in ‘un’intervista a Il Mattino, di questo Napoli di Sarri, che sta portando grandi soddisfazioni.

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“Nella gerarchia degli attaccanti io ero messo malissimo: avanti c’era la Magica. Fate voi. Ero il pupillo di Maradona. C’era gente che scalpitava in quella squadra che poi vinse lo scudetto, quali pretese potevo avanzare io? Dovetti fare una scelta e i fatti mi hanno poi dato ragione: ho costruito la carriera lontano dalla mia città”.

Non c’era posto in quel gruppo per Baianito. Feci l’esordio in campionato a Genova, avversario la Sampdoria. E giocai l’ultimo quarto d’ora al “Bernabeu” contro il Real Madrid, il debutto del Napoli in coppa Campioni. Era difficile imporsi e io a quell’età volevo soltanto giocare”.

Di corsa all’Empoli, anno 1986. Un’annata così così. Raccolsi un bel po’di presenze proprio mentre il Napoli vinceva lo scudetto, andai in prestito al Parma, poi di nuovo all’Empoli e arrivò la svolta: 14 gol in 38 partite”.

Prima c’era la Magica, ora Higuain che toglie spazio a tutti. Dopo la prestazione contro il Bologna, sono da rispedire in panchina Gabbiadini e Mertens?  “Alla fine solo undici vanno in campo. Tenere Higuain fuori con i suoi trenta gol realizzati è stato come aver imprigionato per tre settimane un leone ferito. È chiaro che contro la Roma toccherà nuovamente a lui. Non tralasciamo il discorso tattico: il Napoli si è consolidato con il 4-3-3 e in questo schema Gabbiadini non trova lo spazio che vorrebbe perché c’è Callejon che garantisce maggiore equilibrio. Sarà doloroso per Sarri tenere fuori Manolo ma darà via libera ai titolarissimi”.

Lui ne sa qualcosa quando a Firenze c’era Batistuta l’intoccabile.Ma è normale che sia così. Con Gabriel mi intendevo a occhi chiusi, gli giocavo accanto, mica potevo pretendere di togliere il posto a un campione come lui. Mertens e Gabbiadini devono mettersi in testa che il Napoli ha raggiunto una dimensione europea, tornerà a disputare la Champions e probabilmente lotterà ancora per lo scudetto: una grande squadra deve avere giocatori di livello anche in panchina”.

Si somigliano in qualcosa Higuain e Batistuta? “Gonzalo è più tecnico, Bati era più forte fisicamente e di testa. Comunque abbastanza simili, tirano senza vedere la porta perché la fiutano. Sono come gli squali quando sentono l’odore del sangue”.

Baiano conosce benissimo Sarri: è stato suo allenatore nella Sangiovannese. “Vincemmo il campionato dalla C2 alla C1, mi colpirono la sua umiltà e la totale dedizione al calcio. Pensavo arrivasse prima in una grande squadra, quando l’ha preso il Napoli non mi sono sorpreso”.

Qual’è stato il suo segreto ad Empoli? Quello di giocare sempre per vincere nonostante avesse tra le mani una formazione che al massimo si sarebbe potuta salvare. In serie A se vai in campo solo per difenderti, finisci male e lui si è adeguato alla perfezione. Sarri ha un altro enorme pregio: tira fuori il meglio da ogni singolo e non è vero che tatticamente è un integralista”.

Il supporto societario è fondamentale? Sposare il progetto Sarri significa condividere le scelte, credere nel progetto e dargli tempo, tantissimo tempo. A Empoli è stato supportato alla grande, a Napoli c’è stato qualche intoppo iniziale ma si è ripreso benissimo. Se la piazza lo lascia lavorare tranquillamente, arriveranno pure le vittorie”.

Fonte: Il Mattino

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